RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

L'esca


La piccola Giusy se ne stava seduta con le gambe penzoloni su un molo tenendo tra le mani una canna da pesca. 
«Sei qui da ore e non sei riuscita a prendere nemmeno un misero pescetto» osservò il padre, deridendola, dietro le sue spalle. 
«A dirla tutta vorrei catturare una balena» gli rispose Giusy, imbronciata. 
«Che cosa hai agganciato all'uncino?» 
«Un dito mozzato!» 
La figlioletta, non volendo passare per bugiarda, riavvolse la lenza per far vedere l'esca al costernato genitore per poi rilanciare con nonchalance l'amo in acqua. 
«Dove hai "pescato" quel pollice?» gli chiese il padre, sentendo lo stimolo di rimettere. 
«Nel cimitero vicino casa nostra, mentre scavavo nel terreno» spiegò Giusy. «Stavo cercando dei lombrichi però alla fine ho trovato dieci dita sparse qua e là. Le altre nove le conservo in questa scatoletta metallica assieme ai vermi.»
«Vorresti mangiare un pesce catturato tramite un pezzo di cadavere?» urlò il padre dopo aver vomitato. 
«La balen... (continua)

Giuseppe Scilipoti 02/01/2020 - 08:33
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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L'eterna vita di un seme...


Fui seme coi miei compagni nell'umida terra. Assieme ad essi mi aprii al mondo e lasciai che il sole mi scaldasse. Divenni poi piccola pianta allevata dal vento e profumato fiore per gli innamorati. Crebbi e divenni albero: da me nacquero giovani virgulti. Appassendo non cessai di vivere, poichè tanti semi furono raccolti dai miei frutti. La terra mi riaccolse nel suo prolifico ventre ed io ridivenni pianta, poi nuovamente albero. Sotto le mie folte braccia giovani coppie amoreggiarono. Nel perpetuarsi del ciclo vitale, la notte succedette al giorno, l'inverno salutò la primavera e tutto risorse e nulla cessò e tutto seguitò a fluire e un gorgoglio d'acque continuò a scorrere e non vi fu fine ed io ridivenni seme e...... (continua)

Giovanna Balsamo 19/01/2017 - 19:50
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L'impervio sentiero


Uno stralunghissimo e tortuoso sentiero in salita, chiamato Purgatorio, conduceva in Paradiso.
La via era piena di sassi, di rovi spinosi ma soprattutto di chiodi, o, più precisamente di Sacri Chiodi, in riferimento alla crocifissione di Gesù. A parte l'esenzione per i bambini e gli adolescenti, le anime dei defunti essendo completamente svestite, per ovvi motivi dovevano percorrere il passaggio senza calzature. Impossibile immaginare con quanto dolore si arrivava a destinazione, considerando poi che l'estenuante camminata durava in media un secolo. Finché, Dio, mosso dalla compassione e dalla misericordia, diede l'incarico ai suoi angeli migliori di costruire un celere e spaziosissimo ascensore, il quale sarebbe stato operativo una volta al giorno, sette giorni su sei.
La questione sembrava risolta, purtroppo, invece, l'impianto si rilevò un autentico fallimento. In primo luogo, nonostante la considerevole ampiezza della cabina, un numero eccessivo di anime tendevano ad ammassarsi,... (continua)

Giuseppe Scilipoti 18/02/2020 - 08:37
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L'inquilino


Ho letto le due poesie di A. Ricciardi sulla malattia di Parkinson e, pur avendole apprezzate, mi sono astenuta dal commentarle sentendomi, nella immediatezza della lettura, troppo coinvolta essendo io affetta da questa patologia da circa un decennio.
Dal momento che il signor Parkinson abita stabilmente dentro di me e non può essere sfrattato, io lo chiamo il mio inquilino e, come succede solitamente tra condòmini, i nostri rapporti oscillano tra tolleranza e litigiosità. Voglio dire che necessariamente mi sono dovuta adattare alla sua costante, fastidiosa (!) presenza ma ci sono momenti in cui lo trovo troppo invadente e allora scatta il risentimento, la ribellione, la voglia impossibile di riprendere pieno possesso del mio corpo e cacciare l'intruso che limita la mia libertà nonché la mia dignità. Ma sono momenti, come dicevo, poi prevale il buon senso e mi riconcilio con il mio inquilino perché nell'accettazione serena di ciò che non si può cambiare c'è l'unica possibilità per ... (continua)

Aurelia Strada 19/01/2017 - 15:12
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L'onda della nostra vita (a Rita)


L’onda della nostra vita
“Rita, vieni o no? Il mare stamattina è uno spasso. Ci sono certe onde.”
Sua cugina Sara la invitava a farsi avanti da lontano sventolando la mano che dopo poco sparì tra le onde blu del meraviglioso mare di Ischia. Non era mai stata in vacanza da sola con i suoi cugini e amici e avrebbe tanto desiderato avere il genio della lampada a disposizione per dilungare quella settimana moltiplicandola con altre mille! Tornare da Ischia per lei era come tornare da un sogno, un sogno dal quale non si sarebbe mai voluta svegliare. Farlo avrebbe significato fare le valigie, salutare Sara e tutti gli altri e prendere un treno diretto per Massa. Non che odiasse il Paese nel quale praticamente viveva, ma tutto il resto della famiglia che lei amava da impazzire era lì e lei non sarebbe mai voluta tornare. Sbuffò rumorosamente notando come i suoi brutti pensieri le stessero rovinando quel penultimo giorno di vacanza. Inforcò gli occhiali distendendosi al sole. Nemmeno due min... (continua)

Anna Di Maio 06/10/2014 - 13:15
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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L'uomo dalla bocca sporca


Avvertenza:
Il racconto è un prequel de “Cattive abitudini” il mio primissimo racconto pubblicato qualche anno fa qui su Oggi Scrivo.
Non è necessario leggere il componimento appena citato ma sarebbe consigliato.
Da segnalare che “Cattive abitudini” è narrato in prima persona, mentre “L' uomo dalla bocca sporca” in terza persona.
Buona lettura e spero di strappare a voi lettori qualche sorriso, specie nelle ultime righe.


In questa storia che mi sto accingendo a raccontare, è uno dei tanti episodi che riguardano Piero, un quarantenne dalla parolaccia e dalla bestemmia facile, di professione tubista.


«Suvvia, almeno a tavola, potresti sforzarti a parlare pulito?» si lamentò Lucia, dopo l'ennesimo “merda” che uscì dalla bocca del marito.
«Soprattutto in presenza di Marta, cerca di evitare!» soggiunse la moglie squadrando l'uomo severamente.
«Ho i miei caz.. di problemi, va bene?» abbaiò Piero.
Partì un accesso dibattito. Marta, la loro figlioletta, si tappò le orecchie i... (continua)


Giuseppe Scilipoti 22/09/2017 - 16:16
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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