RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Silenzio


È un po' come quando il terremoto distrugge una città, ma lo fa dall'altra parte del mondo.
Il boato non arriva, lo strazio non arriva, il dolore non arriva.
Tanto è distante, tanto non serve, tanto non cambia nulla.
Ma stavolta non è quel tipo di distanza a fare da isolante.
C'è questa callosa ignoranza interna che avvolge i nostri sogni ormai sopiti, così dignitosi, che invece, se liberati, sarebbero la nostra salvezza.
Ce l'hanno insegnata da piccoli l'ignoranza.
Ce l'hanno insegnato da piccoli ad ascoltare i grandi.
Ce l'hanno insegnato da piccoli ad ascoltare gli altri.
E gli altri fanno rumore per noi e noi per loro.
Così ciò che ha dignità muore solo e in silenzio. Lontano. Fosse anche una parte di noi, fosse anche un sorriso o il senso di civiltà o un sapere antico. Lo si capirà poi, quando la voce che adesso urla sarà talmente flebile da non riuscire a farsi sentire nemmeno nel pensiero.
Non lo sappiamo ascoltare il silenzio, noi.
E muore ciò che non voglia... (continua)

Michele Facchini 28/04/2021 - 12:49
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Sognando


Tu bel pittoresco sogno di sì sol breve istante , al mio risveglio sei fuggito, come vorrei bearmi ancor dei tuoi colori!
Oh cielo che hai primi albori sorgi quale meraviglioso dono offri agli occhi miei!
E vado ammirando i magici color c'or van cangiando quando come d'incanto, mi par d'udire un suono di violini diffondersi nell'aria come un canto, orche' sammanta il cielo di splendidi azzurri celestiali il suono dei violini sempre più va in crescendo e pare che hai colori del cielo sia d'accompagnamento.
Mentre osservo la divina arte aleggiando appaiono nuvole bianche,
giocando radiose si rincorron festose alcune vestite con tinte rosa,
altre per dare al cielo più abbellimento ornate han le vesti con l'oro e l'argento, qual mistero è celato in tal prodigi!
E penso; triste colui che non vuole aver si lunga vista,
fossi un poeta tesserei lodi infinite al sommo artista!
L'anima mia si eleva a tal visione e dico solamente grazie,
grazie Signore.... (continua)

giuliana marinetti 18/05/2015 - 20:38
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Solitudine su un corpo vestito di niente


Sono sola adesso.
Mi svesto da questi abiti, mi tolgo questa maschera, Che voi mi costringete ad indossare.
Sono come un'armatura, una protezione, uno scudo dai vostri giudizi.
Sono nuda. Sono me stessa.
Lo sono? E se non lo fossi? Se fosse solo un prodotto, un risultato, delle vostre azioni questo mio corpo vestito di niente?... (continua)

Anonimo Anonimo 16/04/2017 - 23:57
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Spalle contro il muro


La parete di ceramica trasmette un brivido freddo lungo la schiena, le gambe tese e sovrapposte una sull’altra, in bilico sul bordo della vasca da bagno, lo spazio in cui trascorro la maggior parte delle mie giornate, quando sono a casa. Uno spazio che mi è familiare, mi rincuora, mi protegge, mi è d’aiuto per ritrovare me stessa. A volte il bordo della vasca diventa la mia sala da ballo mentre mi destreggio nel volo dell’angelo in equilibrio su un solo piede e sbircio nello specchio il raggiungimento della perfezione. Lo specchio è un grande amico. Mi ripropone in tutti gli atteggiamenti mentre ripeto le lezioni. E’ un insegnante spietato, non accetta tentennamenti, pretende grinta e decisione e m’infonde coraggio. Ripeto e ripeto ad alta voce fino a quando sento un discorso fluido, deciso e sicuro.
La nonna, che conosce le mie abitudini, dice che un giorno o l’altro apparirà il diavolo e mi porterà all’inferno. Se mai arrivasse quel giorno, andrò con lui, felice di lasciare questa c... (continua)

Candlelight Candle 30/07/2014 - 13:44
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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STORIA DI LUCIO


STORIA DI LUCIO

Il lungo tiro del pallone che Lucio aveva lanciato con il piede sinistro aveva centrato l’immaginaria rete definita da pietre, realizzando uno splendido goal acclamato vivacemente dai compagni di squadra. Correva Lucio, soddisfatto del goal a loro vantaggio, correva seguendo il perimetro della piazzetta e che definiva nella loro immaginazione, il limite del campo da gioco. Ogni giorno, all'uscita della scuola o dopo pranzo, i ragazzini scendevano schiamazzando le strade in discesa e le scale ripide del paese che portavano dalla parte alta fino ad un quartiere sul livello del mare che si sviluppava in abitazioni basse e cubiche, in strade e piazzette, seguendo il disegno naturale di una lunga spiaggia, affollata nei mesi estivi dai bagnanti, quasi deserta nel resto dell’anno e che si prolungava fino al porto dove numerose imbarcazioni sostavano ormeggiate in attesa di andare al largo per pescare.
Giocavano finché potevano, poi al tramonto, trafelati dal ... (continua)


Patrizia Lo Bue 03/07/2019 - 18:05
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Stupendo n° 2


“E’ stata probabilmente l’ultima persona al mondo che per un po’ li ha creduti senza difetti”.
Quale è stata la domanda? Posta a chi? E da chi?! E aggiungerei anche Dove…, sempre che mi concediate un po’ della vostra pazienza.
A un tavolino tra Collodi e quel Caffè di via Po che fece da retrobottega e vetrina a Giovanni Prati e a un numero imprecisato di sue poesie, da dietro l’orlo di feltro della cloche cream lei soffia sulla tazza. Ha ordinato un cappuccio. Potrebbe tranquillamente essere l’interlocutrice di quel Taparelli Massimo che sosteneva di dover mantenere la parola data persino alle donne. Se ne sarebbero sentite delle belle. <Che si dice sotto quel tuo cappello da pensatore?>. “Da fumo, quante volte te lo devo spiegare: lo indossava anche Garibaldi…”. <Lo so… mantiene al caldo la testa, è di lana e così via discorrendo. Senti, quando inizierà a perdonarli…>.
Hanno letto entrambi di recente un racconto. O meglio, prima lei. Ne ha sofferto. Ha chiesto anche a ... (continua)

Mirko D. Mastro 09/02/2020 - 19:38
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Su peti cocone


È arrivata, è arrivata la mattina de su peti cocone, giornata tanto attesa
per uscire gioiosi e speranzosi in un gruppo chiassoso, per chiedere le
offerte.
Le porte sono tutte aperte e, dove stranamente non lo siano, suoniamo il
campanello e, almeno questa volta, non scappiamo ma restiamo in attesa
che qualcuno ci apra e appesantisca il nostro carico.
L'unica nostra dotazione è una federa, talvolta consunta o rattoppata ma
sempre pulita, federa simbolo di intimità, capace da sola di portare fuori
casa tanti segreti e che impregnata dell'odore antico del legno del vecchio
comò ereditato si rivela il miglior raccoglitore nella nostra impresa.
Si parte e piano piano il carico diventa più consistente in un viaggio
attraverso i vicoli, aspettando sugli usci delle case dove ci accolgono
donne gentili e sorridenti e, sporadicamente, donne tristi e dagli occhi
arrossati di cui con innocente gioia ne ignoriamo i motivi....
Via via la federa si riempie di mele cotogne, fichi secchi... (continua)

Millina Spina 15/04/2015 - 14:20
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