quelle di cotonina azzurra lisce come luce di lampi
Tra le gambe, nelle buie notti di accecante licantropia
Sul far della mente al canto del gallo.
Non sei nei fazzoletti di seta impregnati di dolore
nella bocca dello stomaco affamato
e in orgasmi di sabbia rovente
Dovrei imparare a cercarti
nell'ululo lamentoso del vento che irrompe
accecando di colpo la mia stanza
O farti scivolare e impennare tra i pensieri come un doloroso stupro
dal quale non torni se non ti convinci che era solo un incubo
Ora riposo immergendo sotto le ciglia strette un volto
nell'angolo capovolto di Morgana che rifrange l'illusione
Maledetta!
Perché ti cerco nella ferocia delle immagini?
Io so che è solo per punire la stolta mia ignavia
Il non poter più passeggiare su oblique latitudini
sospese sul tuo corpo che profumava di pioggia di passione
di senape e spezie piccanti come piccante era la tua lingua
sulla quale poggiavo le mie labbra desiderose di Te.
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Bravissima
Giancarlo
é struggente prima durante e dopo.
Bella piaciuta, brava
Barbara
Elisa