Mi manchi mamma,
son passati oramai otto anni, ma ancor mi manchi,
ti penso, nei miei pensieri sei di casa,
penso a te nei momenti del giorno più stanchi.
A volte mi domando se ora sei in pace e stai bene,
se dove sei tu c’è davvero felicità e serenità,
oppure se è un sogno o un racconto di vegliature,
quando raccontavi all’inferno le pene, in paradiso la felicità.
Non riesco a rendermi conto del fatto che più non ci sei,
a volte sento la tua voce, a volte ti chiamo, ci sei mamma,
ti vedo ancora affacciata alla finestra con gli occhi miei,
con il tuo modo di fare che non vedrò più e non ritorna.
Il tuo sguardo a volte preoccupato,
il sorriso di una moglie di un uomo disorientato,
la malattia di babbo ti ha disarmato,
non hai retto alle preoccupazioni e il cuore malandato.
Ogni volta che il pensiero a te è rivolto,
ho ancor il ricordo di quella fredda terra che ti ha accolto,
triste è il mio cuore frantumandosi nel pianto,
mi manchi, non ho avuto la possibilità di dirtelo.
Giancarlo poeta dell’Amiata
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Bella nel suo profondo dolore.
Ciao Giancarlo.
RINGRAZIO CHI VORRA' VORARLA.