Amo questo lembo di terra,
dove cresce il tarassaco a tappeto,
dove lieto il mio spirito erra
tra gli alberi del fecondo frutteto.
Qui,l'ulivo,l'arancio ed il limone
col mandorlo,il nespolo e il susino
vivono i lor profumi in comunione
col noce,col pino e il biancospino,
col pero,col melo e il melograno,
col fico,col gelso ed il castano,
col carrubo,col pesco e con l'alloro,
che insieme alle palme io tanto adoro.
Sito ameno,dove il vento spira
dolce come le corde di una lira
tra gli eucaliptus che lievemente muove,
le cui foglie sono i ventagli dell'estate
che,fischiando sottovoce arie nuove,
rendono meno afose le giornate
ed effondono nell'aere puro e sano
della resina viscosa il forte aroma.
Qui,festosi cinguettano stanziali
gli uccelli dalle variopinte ali
e dai gorgheggi di diversa croma,
che Vega rincorre sempre invano.
Qui è musica il silenzio della notte
sotto il chiarore dell'argentea luna,
qui impera la quiete e non le frotte
dall'alba al vespro,quando l'aere imbruna.
Qui,in questo lembo di terra,
dove oggi il mio spirito erra,
vorrei,silente,per sempre riposare
tra le radici arse e sitibonde
ch'io spesso con amore dissetai,
affidando ad esse i miei segreti lai
per poi tornare a sorridere e ad amare
anche a chi sovente amore non diffonde.
dove cresce il tarassaco a tappeto,
dove lieto il mio spirito erra
tra gli alberi del fecondo frutteto.
Qui,l'ulivo,l'arancio ed il limone
col mandorlo,il nespolo e il susino
vivono i lor profumi in comunione
col noce,col pino e il biancospino,
col pero,col melo e il melograno,
col fico,col gelso ed il castano,
col carrubo,col pesco e con l'alloro,
che insieme alle palme io tanto adoro.
Sito ameno,dove il vento spira
dolce come le corde di una lira
tra gli eucaliptus che lievemente muove,
le cui foglie sono i ventagli dell'estate
che,fischiando sottovoce arie nuove,
rendono meno afose le giornate
ed effondono nell'aere puro e sano
della resina viscosa il forte aroma.
Qui,festosi cinguettano stanziali
gli uccelli dalle variopinte ali
e dai gorgheggi di diversa croma,
che Vega rincorre sempre invano.
Qui è musica il silenzio della notte
sotto il chiarore dell'argentea luna,
qui impera la quiete e non le frotte
dall'alba al vespro,quando l'aere imbruna.
Qui,in questo lembo di terra,
dove oggi il mio spirito erra,
vorrei,silente,per sempre riposare
tra le radici arse e sitibonde
ch'io spesso con amore dissetai,
affidando ad esse i miei segreti lai
per poi tornare a sorridere e ad amare
anche a chi sovente amore non diffonde.
Dal mio libro "Accenti d'amore e di sdegno"
Pellegrini Editore - Cosenza 2004
Opera scritta il 15/02/2016 - 16:31
Letta n.1188 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
La poesia fu scritta vent'anni fa, mentre io, la mia gentile consorte e mia figlia Vega ci trovavamo in questa nostra campagna a villeggiare in estate. Adesso della stessa mi rimane il ricordo di quel tempo lontano, quando anch'io nella mia infanzia mi recavo in quel sito ameno con i miei genitori. Intanto, ringrazio i gentili poeti Maria Cimino, Rocco Michele Lettini e Fabio Garbellini per avere apprezzato la bellezza della natura e di essersi sentiti parte integrante della stessa. Ad maiora.
Gino Ragusa Di Romano 16/02/2016 - 11:36
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Sembra di esserci in quello stupendo paesaggio, bravissimo. Ciaooo
Fabio Garbellini 16/02/2016 - 07:06
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Ciao Gino mi piace questa tua....grazie per averla condivisa con noi..a te una serena notte..ciao.
Maria Cimino 15/02/2016 - 23:57
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SAREBBE BELLO VIVER TRA LA MAGIA DI QUESTO NATURAL SPAZIO... IL MIO ELOGIO GINO
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Rocco Michele LETTINI 15/02/2016 - 20:06
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