Come posso farmi capire senza parlare, senza evitare di sbagliare, di esagerare facendo sí che non scappi in seguito all'esplosione di un'insieme di emozioni che apparirebbero confusionarie, disordinate ed esagerate.
Come si può vivere certe emozioni custodendole gelosamente e senza urlarle al mondo nell'attesa che maturino da sole e che crescano, avendo la stessa pazienza di una madre che attende speranzosa il momento di dare alla luce la vita che cresce nel proprio ventre.
Come posso non far capire che mi potrei innamorare restando in silente attesa, aspettando e sperando di sentirmi dire che ciò che provo non è univoco.
Come protteggersi da infatuazioni così intense e potenti che sembrano già amore, come fidarsi e come credere in un istinto irrefrenabile che ha sempre sbagliato in passato; come fare a non provare paura.
Paura, si prova paura; verso qualcosa di sconosciuto, verso qualcosa di bello che sappiamo potrebbe farci del male.
Spesso la paura é ciò che ci tiene ancorati alla realtà ed alla razionalità, anche se spesso é proprio la paura a condizionare con le sue dita i tasti delle note del cuore e a dissonare con esse.
Paura che a volte distrugge, paura che a volte salva, Paura che non è paura di amare ma
"paura nell'attesa che diventi amore".
Daniel Bertuolo
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