OPERA

Ora scende la neve
e sibila il vento
tra le braccia degli alberi.
Non vedo oltre il tetto imbiancato
e lo sbuffo di un camino,
mentre le emozioni abbracciano tutta la mia vita.
Mi dico che sono orgoglioso
per non essermi arreso alle fatiche della vita
che talvolta avevano il sapore amaro,
dei sentieri polverosi e sporchi di sofferenza,
indotta… dai vuoti d’umanità.
Sono fortunato, mi dico, per aver affondato
Le mie mani nella neve… e la fatica antica
dei miei antenati, austeri pastori degli altopiani…
ricordandomene, ogni volta, quando il coraggio vacillava.
E sono ancora qui, nella solitudine bianca,
con la speranza, innocente, di allora,
che mi fa vedere… e vivere ancora
il mio mondo migliore.

Opera scritta il 05/01/2017 - 09:12

Da Francesco Gentile

Letta n.1359 volte.

Scende la neve, ora,
mentre osservo
le orme svanire...
e, per una volta,
posso camminare
senza passato
né futuro.

Francesco Gentile 06/01/2017 - 11:39

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Devo anche dire che c'è una soddisfazione impagabile nel raccontare le cose vissute e le emozioni... quando accadono, e vedere che sono queste, in fondo, le espressioni migliori da condividere.

Francesco Gentile 06/01/2017 - 11:37

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I commenti sono tanti e tutti graditi. Mi emoziona questa cosa, e Vi ringrazio di vero cuore Rocco, Loris, Millina, Paolo Perrone, Paolo Pedinotti, Sabry, Laisa, Mimmi, Anna B. Teresa, Giancarlo, Antonio G, Patrizio, Paola Marsano, Chiara B., Ilaria Margherita, Wilobi, Giulia e Mirella. Siete emozionanti.. Grazie

Francesco Gentile 06/01/2017 - 11:32

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FRANCESCO...ti sei superato non so più come chiamarti forse è indicato Vate o Sommo Poeta. Mi ero accorta che scrivi divinamente ma questa tua è un emozione continua dall'inizio alla fine. Le 5* stelline che offre il sito te le do ugualmente ma non basterebbero tutte quelle del firmamento...Poesia bellissima

mirella narducci 06/01/2017 - 00:34

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Una neve che evoca i sacrifici degli antenati ricordati nei momenti difficili per non arrendersi. E ancora la neve che evoca ed emoziona. Emozionante poesia.

Giulia Bellucci 05/01/2017 - 21:13

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Benvenuta, quindi, questa neve che tutto rallenta e ci permette di guardarci dentro

Wilobi . 05/01/2017 - 20:36

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Una stupenda poesia...la neve è purezza del cuore e dell'anima! Un abbraccio Francesco buona serata

margherita pisano 05/01/2017 - 19:56

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Che bello ritornare a rileggerti...ti avevo perso di vista! Una poesia suggestiva dove la neve è la protagonista assoluta da cui attingere serenità e una valanga di ricordi! Ciao

Ilaria Romiti 05/01/2017 - 19:13

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Hai ragione Francesco: la neve ha il potere di "fermare" il tempo e di rendere la realtà che ci circonda meno cruda di quella che è...5*, buona serata e buon anno!

Chiara B. 05/01/2017 - 18:40

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Bellissima questa neve che ti fa ripercorrere la tua vita affrontata con coraggio e ti lascia la speranza per il futuro.Molto piaciuta.

paola marsano 05/01/2017 - 18:32

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Francesco e come vedere una cartolina sembra di sentire l'odore della resina e rivedere attraverso i tuoi occhi nevicate passate molto bella Francesco un caro saluto patrizio

patrizio rossi 05/01/2017 - 17:56

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Ci mancava la neve a questo tuo mondo ed i tuoi versi l'hanno sottolineata in maniera magistrale.Bravo Francesco.

antonio girardi 05/01/2017 - 17:46

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la neve è magia è festa è rinascere in un candore

GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 05/01/2017 - 17:13

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Molto bella. Ognuno serba dentro al cuore i ricordi della sua infanzia e dei luoghi in cui si sono trascorsi quegli anni magici.I grandi sapevamo affrontare le difficoltà della vita con serenità ed assumevano quell'aspetto magico di giganti buoni.Quando la vita ci mette alla prova, vorremmo ritrovare quei paesaggi, quei luoghi e quelle persone ci fanno da monito per affrontare tutto con orgoglio. Puaciutissima.

Teresa Peluso 05/01/2017 - 17:10

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Delicati versi ma colmi d'orgoglio e di ricordi... complimenti!*****A.B.

ANNA BAGLIONI 05/01/2017 - 16:41

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Eh già, la neve ha in sè qualcosa di magico che ci riporta indietro nel tempo. E quanta serenità nel contemplarla...

Mimmi Due 05/01/2017 - 14:44

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splendida
nel bianco orgoglio immacolato
la fatica, i ricordi
la storia...e tu, la continuità

laisa azzurra 05/01/2017 - 14:25

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Un bel paesaggio...dell'anima. Molto bella ciao

Sabry L. 05/01/2017 - 13:41

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Emoziona, leggendola non ti fa sentire solo nel vivere. Quasi ci fosse sguardo di Angelo che ti accompagna e ti protegge.
Mi fa vedere dentro, mi fa vedere fuori e ancor di più mi fa alzare gli occhi al cielo.
Bellissima

Paolo Pedinotti 05/01/2017 - 13:21

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Molto bella e ben descritta,ciao Francesco 5*

Paolo Perrone 05/01/2017 - 12:50

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Questa tua neve mi sembra la metafora della vita con le sue difficoltà, ed oggi che queste giungono a te, ti interroghi sulle capacità che le persone della tua storia hanno avuto nel superarle prima di te. E questo ti infonde orgoglio e speranza.
Complimenti per come hai descritto la neve che scende!
ciao.

Millina Spina 05/01/2017 - 12:47

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È arrivata finalmente!
Più che neve sembra pace interiore.
Ma mi posso sbagliare.
In ogni caso sono felice per te.
Ciao Francesco, grazie del passaggio e del commento, molto gradito.

Loris Marcato 05/01/2017 - 12:37

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Anche nella mia Genzano stamane nevica rimembrando il mio passato e le mie gioie, pur nel freddo.
Ora, l'avverso Fato m'ha seppellito tutto.
Sublime seguitato poetico, Francesco.
Buona giornata.
*****

Rocco Michele LETTINI 05/01/2017 - 12:03

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Grazie a te Adele. Sto riempiendo di paglia un grosso sacco... per scivolare giù... a valle ahahah. Ti aspetto se vuoi. Da Roma ci vuole poco per arrivare quì.. Un abbraccio

Francesco Gentile 05/01/2017 - 11:26

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Allora é arrivata la neve finalmente,beato te,qui a Roma tira un freddo gelido vento di tramontana che ti posso assicurare non suscita in me nessun bel ricordo,ma la neve si,mi fa tornare indietro nel tempo alla mia infanzia passata da giugno a settembre e nelle vacanze invernali, in montagna con i miei nonni,nella casa fatta di legno e pietra,dove c'era il fuoco sempre acceso con sopra appeso ad una catena un calderone con dentro le patate che bollivano.La tv non c'era,ma radunati intorno al focolare si raccontavano tante belle storie,anche di fantasmi,e sotto le travi di legno si sentiva il campanello delle capre e pecore che si muovevano nella stalla,e la mattina si beveva il latte appena munto....Francé mi hai fatto piangere...Grazie per farmi rivivere sempre bei ricordi...un forte abbraccio...sempre felice di leggerti...

M.Adelaide Ruggeri 05/01/2017 - 11:21

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