Mare di notte,
nero nero come cartapesta fradicia d'inchiostro.
Un oceano fatale che ignora le tue tiepide labbra,
i tuoi capelli lucenti o lo sguardo fanciullo, vivace,
arricciato dal salmastro e da un sole
quasi bianco.
Deserto malato, gravido di menzogna,
diavolo di smalto scuro e torbido
che scintilla appena al finto candore di una luna clandestina.
Ho i tuoi nei miei occhi,
lontani,
come un eco nella mente;
appaiono languidi e stanchi
ma sereni, speranzosi, soprattutto
Infiniti.
nero nero come cartapesta fradicia d'inchiostro.
Un oceano fatale che ignora le tue tiepide labbra,
i tuoi capelli lucenti o lo sguardo fanciullo, vivace,
arricciato dal salmastro e da un sole
quasi bianco.
Deserto malato, gravido di menzogna,
diavolo di smalto scuro e torbido
che scintilla appena al finto candore di una luna clandestina.
Ho i tuoi nei miei occhi,
lontani,
come un eco nella mente;
appaiono languidi e stanchi
ma sereni, speranzosi, soprattutto
Infiniti.
Un respiro di sale
e le mani bianche sui ginocchi stanchi,
il freddo inverno sui fianchi di netto.
Come non desiderare allora di potere annegare?
Ho amato il mare, lo amo ancora,
ma questo non è il mio, poichè la mia terra è lontana
come la brezza di chi la bagna,
come lontano è pure il tuo sguardo ridente tra le onde del porto vecchio,
a Leuca.
Opera scritta il 18/03/2013 - 04:04
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Commenti
Alcuni singoli versi sono davvero molto belli, come il 'diavolo di smalto scuro e torbido' che riecheggia il Lucifero bituminoso di Montale.
Marco Malacario 22/03/2013 - 16:58
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