di dubitare
delle proprie convinzioni
rende ciechi,
limitati,
sprezzanti,
intolleranti,
non-morti;
blocca l'esistenza.
Corpo
che continua a funzionare,
a vivere,
a cambiare.
Anima
che si blocca,
si ferma,
come un orologio
che smette di funzionare,
prigioniero dell'istante,
in un mondo
che continua a scorrere.
Anima immobile
in un corpo mobile,
in un mondo mobile.
Attimo interno
suggellato
e bloccato
in attimi esterni
che scorrono veloci.
Anima che erge alte mura.
Mura fatte di timore.
Mura esterne
e mura interne,
poiché essa teme
le altre anime,
ma ancor di più
se stessa.
Anima che sceglie la fissità,
credendola tranquillità,
serenità,
pace,
fonte di certezza.
Ma la fissità è limitatezza.
La fissità è nemica della verità.
È nemica della vita.
È nemica di se stessi.
La nostra anima
non è ferma;
è in eterno divenire.
Noi siamo cambiamento.
Non siamo fissità.
Siamo ciò che stiamo diventando.
Cambiare non è rinnegarsi.
Cambiare è affermarsi,
realizzarsi,
eprimersi.
Fermare il proprio divenire
significa diventare
lo stereotipo di se stessi;
significa negare se stessi.
Temere il cambiamento
è temere se stessi;
è temere la vita.
Dobbiamo abbandonare
la paura di cambiare.
Dobbiamo far ripartire
l'orologio dell'anima.
Dobbiamo distruggere
le sbarre erette
intorno a noi
e in noi.
Le convinzioni irremovibili dell'anima
rendono prigionieri
di se stessi.
Dobbiamo abbattere la porta
della piccola dimora
nella quale ci eravamo rifugiati,
e guardare al di fuori.
Dobbiamo addentrarci
nelle acque profonde,
senza temere il largo
e gli abissi.
Dobbiamo lottare
per la liberazione
da noi stessi
e di noi stessi.
La prima lotta per la libertà
dobbiamo condurla
in noi,
contro di noi,
per noi.
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