nel cono di luce di un vicolo
di un'area metropolitana
tossica e aggressiva
un cane legato a una catena d'acciaio ringhia
per una realtà armata di coltello
e strade di sofferenza
dove la gente è condannata dall'impossibilità
di toccare le persone senza ferirle
e c'è chi spara un colpo di fucile
che per pochi attimi buca il muro di urla
e permette a tutti di guardare
un'umanità degradata e folle
che ha perso la battaglia
per conservare un barlume di coscienza
e di luce interiore
di un'area metropolitana
tossica e aggressiva
un cane legato a una catena d'acciaio ringhia
per una realtà armata di coltello
e strade di sofferenza
dove la gente è condannata dall'impossibilità
di toccare le persone senza ferirle
e c'è chi spara un colpo di fucile
che per pochi attimi buca il muro di urla
e permette a tutti di guardare
un'umanità degradata e folle
che ha perso la battaglia
per conservare un barlume di coscienza
e di luce interiore
Opera scritta il 03/10/2017 - 07:53
Letta n.1187 volte.
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Commenti
Amarezza e verità miscelate con stile in questa poesia, coscienza e luce interiore vanno di pari passo con la nostra sensibilità, quindi appare scontato che per quelli armati di coltello e di fucile coscienza e luce interiore non ce ne sia.
Francesco Rossi 03/10/2017 - 15:10
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Tristissima verità. Bella poesia pur nella sua amarezza. Giulio Soro
Giulio Soro 03/10/2017 - 12:10
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