OPERA

La tristezza che porto dentro non passa ne con le risate e neppure con i finti sberleffi. La sua grandezza non si vede, non si misura.
La mia tristezza è fatta di momenti che durano giorni, mesi, anni nei quali rotolo come un cespuglio sradicato e in balia del vento.
La tristezza è il mio male interiore che gli altri non vedono è il buco nero nell’anima che mi sovrasta e mi uccide.
Di me resteranno le risate e le battute ma nessuno ricorderà il mio pianto.
Trasparente ingombro sono già morto e non vi sento più.
Finalmente quieto e leggero sono libero.
Siatene lieti.

Opera scritta il 09/10/2017 - 09:45

Da Paolo Renzi

Letta n.1100 volte.

Una visibile sofferenza espressa con versi molto forti....
Hai dato bene l'idea di come ci sissente quando si soffre.... SVuotati da tutto ma, scrivi...scrivi.. scrivi..... E' anche questo un importante modo per esorcizzare la pena e alleggerirti parola , dopo parola, quasi senza accorgertene....

Alessia Torres 09/10/2017 - 19:13

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Drammatica poesia che sa di cedimento, di non riuscire a cogliere dalla tristezza altro che mestizia e dolore. Eppure con la poesia potresti esprimere questo tuo disagio. La tua poesia m'è piaciuta. Giulio Soro

Giulio Soro 09/10/2017 - 18:36

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