Il mio corpo riposa
nel grembo oscuro della terra.
Con palpebre cieche
consumo il mio sonno.
Sogno la superficie
dove scorrono le stagioni.
Ascolto l'erba crescere
sotto il cielo
e il silenzio della neve
e il gentile pianto
della pioggia.
Ma, quando verrà il tempo,
sarò pronta,
e una coppia d'ali mi alzerà
fino all'albero frondoso.
Lì esploderà la gioia
dell'unirmi al grande coro.
Suonerò i miei violini ebbri di sole
e scioglierò la voce, nella vertigine
del pomeriggio.
Canterò tutta l'estate la mia estasi.
Canterò e suonerò finché avrò vita.
Poi un vento più fresco
mi offrirà l'ultimo volo
e abbraccerò la terra
dove i miei figli
già sognano...
nel grembo oscuro della terra.
Con palpebre cieche
consumo il mio sonno.
Sogno la superficie
dove scorrono le stagioni.
Ascolto l'erba crescere
sotto il cielo
e il silenzio della neve
e il gentile pianto
della pioggia.
Ma, quando verrà il tempo,
sarò pronta,
e una coppia d'ali mi alzerà
fino all'albero frondoso.
Lì esploderà la gioia
dell'unirmi al grande coro.
Suonerò i miei violini ebbri di sole
e scioglierò la voce, nella vertigine
del pomeriggio.
Canterò tutta l'estate la mia estasi.
Canterò e suonerò finché avrò vita.
Poi un vento più fresco
mi offrirà l'ultimo volo
e abbraccerò la terra
dove i miei figli
già sognano...
Opera scritta il 17/06/2013 - 19:12
Da maria clara
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