Dove a bacìo dell'angiporto
stagna l'acqua di rigagnoli
vedo dislocate increspature,
gocciola dai sostrati un filamento,
lacera il cuore...
vedo una bambina dissacrata
con gli occhi grandi
a velo della stura,
perpetra il tempo ricettando
la favola stravolta
sulle rive dell'alba senza giorno
dove sfociano gli urli della sera...
vedo una donna laida sformata
che stringe il gioco
alla profusa gruma
biascicando foglie masticate
e stralci guitti di disinvolture...
e vedo tra mattoni scalcinati
la faccia dell'intonaco guarnita.
stagna l'acqua di rigagnoli
vedo dislocate increspature,
gocciola dai sostrati un filamento,
lacera il cuore...
vedo una bambina dissacrata
con gli occhi grandi
a velo della stura,
perpetra il tempo ricettando
la favola stravolta
sulle rive dell'alba senza giorno
dove sfociano gli urli della sera...
vedo una donna laida sformata
che stringe il gioco
alla profusa gruma
biascicando foglie masticate
e stralci guitti di disinvolture...
e vedo tra mattoni scalcinati
la faccia dell'intonaco guarnita.
Opera scritta il 07/01/2018 - 11:02
Da mare blu
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Commenti
Versi molto intensi, una amara realtà dalla notte dei tempi, ma oggi più che mai sul quel marciapiede... a vendere ciò che non si può comprare, ma non esiste soluzione per questo male antico quanto il mondo! Complimenti!
Margherita Pisano 07/01/2018 - 22:01
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Una realtà angosciante quella della prostituzione, o dello sfruttamento delle donne spesso pilotata da uomini senza scrupoli, che si trascina dalle origini ai giorni nostri. Grazie del graditissimo commento. Una bella serata!
mare blu 07/01/2018 - 21:37
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visioni angoscianti ...quasi lamento che trovano forse spiegazione nel titolo
Adriano Martini 07/01/2018 - 16:54
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