Quando ti amavo
i fiori del mio corpo
brillavano festosi
più del mio abito rosso.
La mia bocca rideva
agganciando i tuoi occhi.
Con le dita tenevo
la tua bellezza ansiosa.
Mi credevo oramai
tua padrona per sempre
anche mentre ridendo
alla mano avvolgevi
i miei capelli sciolti
e mi traevi a te,
senza garbo,
ridendo.
Mi sentivo signora
dei tuoi respiri fondi
che imploravano inermi
pace, pietà e perdono
sulla pelle più bianca.
Quando mi amavi
regnavo sull’estate,
sul cielo, sopra i campi
e sull’acqua del mare.
Anche il sole d’agosto
celebrò il mio trionfo
sospendendo per poco
il calore bruciante
perché io sola splendessi:
tenerezza di padre.
i fiori del mio corpo
brillavano festosi
più del mio abito rosso.
La mia bocca rideva
agganciando i tuoi occhi.
Con le dita tenevo
la tua bellezza ansiosa.
Mi credevo oramai
tua padrona per sempre
anche mentre ridendo
alla mano avvolgevi
i miei capelli sciolti
e mi traevi a te,
senza garbo,
ridendo.
Mi sentivo signora
dei tuoi respiri fondi
che imploravano inermi
pace, pietà e perdono
sulla pelle più bianca.
Quando mi amavi
regnavo sull’estate,
sul cielo, sopra i campi
e sull’acqua del mare.
Anche il sole d’agosto
celebrò il mio trionfo
sospendendo per poco
il calore bruciante
perché io sola splendessi:
tenerezza di padre.
Opera scritta il 14/02/2018 - 05:57
Da G. V.
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Commenti
veramente bella..
Francesco Gentile 14/02/2018 - 22:47
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Ciao, molto bella e piaciuta.
Almeno sapere il tuo nome?
saluti.
Almeno sapere il tuo nome?
saluti.
Luca Fiazza 14/02/2018 - 22:39
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