Mi chiedo
Ormai da troppo, credo,
Raccolto come un feto,
Timoroso mi perplimo
Ov'è finita la mia essenza?
Maledico me per averla persa.
Alle soglie dell'oblio mi ripresi.
Volatile la mia presenza
Incline alla resa.
Vivace era lo spirito, ora non si palesa.
Ora ho paura, il futuro è incerto.
Anche il presente sembra dubbioso.
Riluttante di svanire è il demone che risiede in me.
Discordante è la mia psiche
Oramai fluttua sull'oscurità.
Arida è la terra della speranza.
Non si vede più la scintilla che mi guida
Circoscritta dalla nebbia del destino a me avverso.
Oscuro è l'avvenire, riluttante è il mio corpo di proseguire.
Rancoroso verso il passato.
Anche ora, però, so che, alla fine, ritroverò me stesso.
Ormai da troppo, credo,
Raccolto come un feto,
Timoroso mi perplimo
Ov'è finita la mia essenza?
Maledico me per averla persa.
Alle soglie dell'oblio mi ripresi.
Volatile la mia presenza
Incline alla resa.
Vivace era lo spirito, ora non si palesa.
Ora ho paura, il futuro è incerto.
Anche il presente sembra dubbioso.
Riluttante di svanire è il demone che risiede in me.
Discordante è la mia psiche
Oramai fluttua sull'oscurità.
Arida è la terra della speranza.
Non si vede più la scintilla che mi guida
Circoscritta dalla nebbia del destino a me avverso.
Oscuro è l'avvenire, riluttante è il mio corpo di proseguire.
Rancoroso verso il passato.
Anche ora, però, so che, alla fine, ritroverò me stesso.
Opera scritta il 04/08/2018 - 19:20
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Commenti
introspettiva, inquietante
ma con una chiusa che lascia spazio alla speranza
ma con una chiusa che lascia spazio alla speranza
laisa azzurra 05/08/2018 - 13:41
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