O umil fogliolina d’autunno
opificio d’immensa energia,
perché ti fai dorata o rubina,
perché no’ salt’in groppa ‘l vento
per ‘mirar’ dall’alto monti e valli
anz’ chè ‘nseguir la via de’ vermi?
Par’mi tosto smarrir lo tuo senno.
Che mi vuoi svelar’ - ch’io già non sappia?
O stolto! Non t’avvedi che li vermi stan menando
‘ntro madre terra, sali et sustanze pretiose
ch’io le ho carpito pe’ serbarti ‘n vita?
opificio d’immensa energia,
perché ti fai dorata o rubina,
perché no’ salt’in groppa ‘l vento
per ‘mirar’ dall’alto monti e valli
anz’ chè ‘nseguir la via de’ vermi?
Par’mi tosto smarrir lo tuo senno.
Che mi vuoi svelar’ - ch’io già non sappia?
O stolto! Non t’avvedi che li vermi stan menando
‘ntro madre terra, sali et sustanze pretiose
ch’io le ho carpito pe’ serbarti ‘n vita?
E se’n tra sei mesi, su su a’m’rivedi piccin piccina - a tal guisa ormai! t’impetro, ‘ntendi!...che no’ so’ morta ‘nvano!!!
Opera scritta il 19/12/2018 - 13:34
Letta n.947 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Musicale e pregiata composzione...
Alessia Torres 20/12/2018 - 20:40
--------------------------------------
L'autunno ci insegna la saggezza.Bella poesia.
darina naumova 19/12/2018 - 17:42
--------------------------------------
L'autunno ci insegna la saggezza.Bella poesia.
darina naumova 19/12/2018 - 17:42
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.