Un giorno un uomo entrò nell'acqua; era con alcuni suoi amici e mentre stava nuotando si accorse di essere lontano. Stette per un po con lo sguardo rivolto indietro e nel mentre una sensazione di libertà gli cresceva dentro.
Il volto iniziò a sorridere e, mosso da una forza sconosciuta, l'uomo proseguì in avanti. Arrivato ad un certo punto si fermò con il cuore in petto e ammirando l'orizzonte di fronte a se sospirò. Calma e silenzio erano lì con lui e tutto ora sembrava più bello; si abbandonò e pian piano chiuse gli occhi.
Stava a galla disteso eppure percepiva un lieve senso di profondità; l'uomo incominciò ad entrare dentro il suo corpo, e via sempre più giù. In quel momento nessun problema esisteva, nessun disagio si palesava, soltanto la pace. La vera quiete che sentì dentro di sé e che sembrava fondersi con quell'oceano tutt'attorno gli diede la spinta per penetrare al di là; eccola la verità, il Nulla; l'Essere da cui tutto proviene; il tempo si era arrestato. Con estrema leggerezza riaprì gli occhi e sospirò; aveva visto la realtà per ciò che è; pura, immutata, senza tempo... Strano, pensò, è come se in un certo senso lo avesse sempre saputo; e ora ne era divenuto il testimone. Aveva vissuto in prima persona l'esperienza madre, ritrovato il proprio sé, che è sempre stato lì, ed ora tutto era divenuto “nulla”.
Il mondo come lo conosceva prima era tramontato, una nuova forza aveva preso il sopravvento, e tutto il suo corpo inondava di energia positiva; poi, con voce profonda e distesa disse: “ Pace a voi”. Una nuova consapevolezza era sorta e di fronte a questa tutte le cose terrene parevano spegnersi, perdere di importanza.
Radioso e colmo di essenza tornò indietro, portato dal vento silenzioso; qualcuno lo vide arrivare; a bocca aperta lo ammiravano, presi dallo stupore.
Luce e pace, imperiosa nel suo portamento, quella creatura emanava.
Il volto iniziò a sorridere e, mosso da una forza sconosciuta, l'uomo proseguì in avanti. Arrivato ad un certo punto si fermò con il cuore in petto e ammirando l'orizzonte di fronte a se sospirò. Calma e silenzio erano lì con lui e tutto ora sembrava più bello; si abbandonò e pian piano chiuse gli occhi.
Stava a galla disteso eppure percepiva un lieve senso di profondità; l'uomo incominciò ad entrare dentro il suo corpo, e via sempre più giù. In quel momento nessun problema esisteva, nessun disagio si palesava, soltanto la pace. La vera quiete che sentì dentro di sé e che sembrava fondersi con quell'oceano tutt'attorno gli diede la spinta per penetrare al di là; eccola la verità, il Nulla; l'Essere da cui tutto proviene; il tempo si era arrestato. Con estrema leggerezza riaprì gli occhi e sospirò; aveva visto la realtà per ciò che è; pura, immutata, senza tempo... Strano, pensò, è come se in un certo senso lo avesse sempre saputo; e ora ne era divenuto il testimone. Aveva vissuto in prima persona l'esperienza madre, ritrovato il proprio sé, che è sempre stato lì, ed ora tutto era divenuto “nulla”.
Il mondo come lo conosceva prima era tramontato, una nuova forza aveva preso il sopravvento, e tutto il suo corpo inondava di energia positiva; poi, con voce profonda e distesa disse: “ Pace a voi”. Una nuova consapevolezza era sorta e di fronte a questa tutte le cose terrene parevano spegnersi, perdere di importanza.
Radioso e colmo di essenza tornò indietro, portato dal vento silenzioso; qualcuno lo vide arrivare; a bocca aperta lo ammiravano, presi dallo stupore.
Luce e pace, imperiosa nel suo portamento, quella creatura emanava.
Opera scritta il 04/01/2019 - 16:31
Da Mirko Rossi
Letta n.955 volte.
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Commenti
Bello questo racconto.
Antonio Girardi 05/01/2019 - 09:54
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MIRKO....questo tuo racconto mi ha fatto pensare a Lazzaro quando si tolse le bende era risorto e credo anche spiritualmente. Il tuo Lazzaro esce dalle acque e credo che entrambi abbiano provato le stesse sensazioni. 5*****
mirella narducci 04/01/2019 - 18:14
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