Due ritagli di crepuscolo al posto degli occhi
“Un contadino è più vero coi suoi indumenti
di garzato tra i campi, che quando va a Messa
la domenica con una sorta di abito da società.
Analogamente si può ritenere che dare a un
quadro di contadini una sorta di superficie liscia
e convenzionale risulti estrinsecazione di falsità.
Se un quadro di contadini sa di pancetta, fumo,
vapori che si levano dalle patate bollenti
non è malsano; se un campo sa di grano maturo
o ortaggi va bene”, dalle parole di Van Gogh.
Pertanto Vincent dammi un pennello e la tua
mano perché io le disegni un sorriso imperituro,
affinché l’ultimo raggio di sole ristia sul suo viso.
Ora che credo sia assopita sola con il suo sguardo
che avrei potuto tratteggiare come custode
di due scampoli di notte al posto degli occhi,
ma che è così tangibile e vero come la terra
che custodisce sotto la vanga le sue zolle sode.
Adesso che questi due ritagli di crepuscolo
al posto degli occhi sono pennellate d’autore,
sfumature leggere, dentro di me è una voce sola:
nella notte statica turbata dall’onomatopea delle
ciglia delle tue due zolle di terra coltiva al posto
degli occhi “Almeno in sogno vienimi vicino, vola…”.
di garzato tra i campi, che quando va a Messa
la domenica con una sorta di abito da società.
Analogamente si può ritenere che dare a un
quadro di contadini una sorta di superficie liscia
e convenzionale risulti estrinsecazione di falsità.
Se un quadro di contadini sa di pancetta, fumo,
vapori che si levano dalle patate bollenti
non è malsano; se un campo sa di grano maturo
o ortaggi va bene”, dalle parole di Van Gogh.
Pertanto Vincent dammi un pennello e la tua
mano perché io le disegni un sorriso imperituro,
affinché l’ultimo raggio di sole ristia sul suo viso.
Ora che credo sia assopita sola con il suo sguardo
che avrei potuto tratteggiare come custode
di due scampoli di notte al posto degli occhi,
ma che è così tangibile e vero come la terra
che custodisce sotto la vanga le sue zolle sode.
Adesso che questi due ritagli di crepuscolo
al posto degli occhi sono pennellate d’autore,
sfumature leggere, dentro di me è una voce sola:
nella notte statica turbata dall’onomatopea delle
ciglia delle tue due zolle di terra coltiva al posto
degli occhi “Almeno in sogno vienimi vicino, vola…”.
Opera scritta il 07/05/2019 - 21:40
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Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Grazie Mastro!!! Questo racconto è molto intenso, dici molte cose e usi parole che mi sfuggono... dovrò rileggerlo. Intanto grazie ancora e un caro saluto. Vincent è uno dei miei amori!!!
Maria Isabel Mendez 09/05/2019 - 21:12
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Meraviglioso racconto complimenti
Barbara Lai 08/05/2019 - 14:54
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Nn vorrei citare sempre Grazia, ma ha centrato, secondo me, la tua anima. Nn ti conosco, ma percepisco la tua sincerità, quasi fosse quella di un bambino che, con le mani nella terra, sogna di creare il mondo
...e tu, nel tuo piccolo, ci riesci
Si, immensa, Mastro...
...e tu, nel tuo piccolo, ci riesci
Si, immensa, Mastro...
laisa azzurra 08/05/2019 - 12:28
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Stupendo é riduttivo.
Antonio Girardi 08/05/2019 - 10:24
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Sai mischiare la terra con l'arte
il sudore con l'amore...
e tutto diventa immenso, senza ipocrisia
Ciao Mastro
il sudore con l'amore...
e tutto diventa immenso, senza ipocrisia
Ciao Mastro
Grazia Giuliani 08/05/2019 - 10:11
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