Canto la donna ed il suo olezzo, canto l'amore con gran fervore, canto col cuore, come sono avvezzo, canto la luna ed il suo chiarore.
Canto le stelle, il mare, il tramonto, l'alba, l'aurora, la pioggia e il vento, che il poeta in qualsiasi momento con le emozioni mette a confronto.
Canto ancora la fauna e la flora, la natura canto e la sua amenità, che ha i pregi della bella Pandora e i mali, che Giove con crudeltà mise nel vaso, che Epìmeteo aprì; indi si sparsero su tutta la Terra e l'uomo per ciò soffre ed erra, ma la Speme lo sorregge ogni dì.
Canto forte l'ira e lo sdegno, assistendo ai disastri sociali. Gli scellerati di sottile ingegno, dischiudendo lo scrigno dei mali e uccidendo anche la Speranza, che sola rimase in fondo al vaso, ricavano salute dalla doglianza, che i deboli al suolo ha spesso raso.
Così la vita non è una favola bella: veni, crevi, deinde sudavi et alsi; ebbi il vento a prua e la procella, saepe bibi fel liquoresque salsi.
Gino Ragusa Di Romano Dal mio libro "LACRIME E SORRISI"
Grazie Anna e grazie Dario per i vostri apprezzati commenti. Gradite le mie scuse per non avervi ringraziato qualche anno fa. Tanta cordialità e ad maiora.
Gino Ragusa Di Romano 01/02/2017 - 19:26
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Ne traspare una grande cultura, ben fatto, ben scritto ... mi ispira questo tuo volume, me lo segno in lista.
Dario Senalio 05/06/2014 - 13:03
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Eccelsa sapienza, la scrittura del poeta che arriva lontano partendo da ogni dove. Ci si sente cosi' piccoli nel leggere l'esperienza dei grandi autori, cos'altro aggiungere? Comprero' i tuoi libri..... A proposito, non ti ho mai ringraziando per il tuo apprezzato commento del 20/06/2013, lo faccio ora e ti prego, non volermene. Sono sparita per molto tempo e non sono proprio tornata, diciamo che ogni tanto mi affaccio per godere di piacevoli letture! A presto Anna
Anna Valle 05/06/2014 - 00:26
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