Si risveglia il silenzio
nell’oscuro chiaror della notte eterna,
l’infinità del nulla depone i confini
di una misteriosa esistenza.
nell’oscuro chiaror della notte eterna,
l’infinità del nulla depone i confini
di una misteriosa esistenza.
E questa solitudine, la nostra,
sciolta in una lacrima incompresa
nell’io di cristallo che si frantuma
nella brezza del respiro.
Nell’orizzonte, così vicino, così distante,
riconosco l’impercettibile frequenza
di un tetro sguardo che dissente
circondato e protetto da un silenzio cosciente.
E ancor ti osservo nei ricordi di noi
che rendono infinita quest’attesa sopita.
Per tornare alla sorgente mi affido alle tue ali,
sei la luce che illumina i miei viaggi astrali.
Poetica geometria
nella primavera dei pensieri,
incoerente simmetria
nell’inverno del cuore.
Opera scritta il 30/07/2019 - 04:03
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