Eccolo là, steso a terra, come un gran gigante, abbattuto dalla fionda di Davide.
Steso a terra è il mio pino e, a sconfiggerlo, è stata la furia del vento, che si è abbattuto impietoso sulla terra.
Ho le lacrime agli occhi, mentre mi sovviene la poesia del Pascoli, "La quercia caduta".
Anche il mio pino era buono:ospitava nidi di tortorelle e di gazze ladre... In più ospitava, attaccate ai suoi rami sporgenti, tre altalene, di misure diverse.
La prima altalena fu attaccata ad un ramo più basso, 26 anni fa, era stretta e bassa, perché Elisa potesse dondolare in sicurezza.
La seconda altalena fu attaccata ad un ramo più forte ed era più grande. Li, Teresa e Gianpiero hanno giocato, ripetendo a ritmo tante filastrocche... La terza altalena era la più grande e la più contesa. Era la più spaziosa e potevo salirci anche io, tenendo stretto al mio fianco un nipotino Spesso era Andrea, che aveva meno possibilità degli altri di stare con me. Ma su quell'altalena si dondolava Annalea, che era ormai grande.
Io amavo andare sull'altalena e confesso che ci sono andata sino a pochi giorni fa.
Quando i bimbi erano a scuola e la mia casa era taciturna, io scendevo in giardino e pigramente, mi doldolavo, sognando che qualcuno la sospingesse dolcemente...
Magicamente la mente mi rimandava immagini care, risate spensierate ed abbracci affettuosi...
Ecco perché il mio cuore piange, ecco perché, perdere quel pino è come perdere una persona di famiglia, è come perdere un confidente, a cui si sono affidati tanti segreti e si sono partecipate tante emozioni...
Il vento soffia ancora impietoso, spazza e scuote le radici ormai scoperte, di questo gigante buono, che non potrà più dar riparo agli uccelli, né consolazione al cuore.
Steso a terra è il mio pino e, a sconfiggerlo, è stata la furia del vento, che si è abbattuto impietoso sulla terra.
Ho le lacrime agli occhi, mentre mi sovviene la poesia del Pascoli, "La quercia caduta".
Anche il mio pino era buono:ospitava nidi di tortorelle e di gazze ladre... In più ospitava, attaccate ai suoi rami sporgenti, tre altalene, di misure diverse.
La prima altalena fu attaccata ad un ramo più basso, 26 anni fa, era stretta e bassa, perché Elisa potesse dondolare in sicurezza.
La seconda altalena fu attaccata ad un ramo più forte ed era più grande. Li, Teresa e Gianpiero hanno giocato, ripetendo a ritmo tante filastrocche... La terza altalena era la più grande e la più contesa. Era la più spaziosa e potevo salirci anche io, tenendo stretto al mio fianco un nipotino Spesso era Andrea, che aveva meno possibilità degli altri di stare con me. Ma su quell'altalena si dondolava Annalea, che era ormai grande.
Io amavo andare sull'altalena e confesso che ci sono andata sino a pochi giorni fa.
Quando i bimbi erano a scuola e la mia casa era taciturna, io scendevo in giardino e pigramente, mi doldolavo, sognando che qualcuno la sospingesse dolcemente...
Magicamente la mente mi rimandava immagini care, risate spensierate ed abbracci affettuosi...
Ecco perché il mio cuore piange, ecco perché, perdere quel pino è come perdere una persona di famiglia, è come perdere un confidente, a cui si sono affidati tanti segreti e si sono partecipate tante emozioni...
Il vento soffia ancora impietoso, spazza e scuote le radici ormai scoperte, di questo gigante buono, che non potrà più dar riparo agli uccelli, né consolazione al cuore.
Opera scritta il 13/11/2019 - 17:11
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Il mio è stato quasi un funerale... Ringrazio tutti voi, per aver capito il mio stato d'animo
Teresa Peluso 17/11/2019 - 10:04
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Ho letto il tuo racconto, mi prende molto da vicino, anch'io da bambino ho pianto per la sorte di un pino maestoso dove giocavo, abbattuto poichè prendeva toppo spazio slle colture. Sono stato molto triste. Buona domenica!
mare blu 17/11/2019 - 09:44
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Brava molto piaciuta
Francesco Cau 14/11/2019 - 15:36
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Grazie Antonio. Purtroppo è un fatto realmente accaduto...
Teresa Peluso 14/11/2019 - 13:16
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Sei brava anche quando racconti.
Antonio Girardi 14/11/2019 - 13:12
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Grazie Mirko, Alberto, per ka vistra partecioazione.
Teresa Peluso 14/11/2019 - 08:06
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Molto, molto bello. Non solo il lutto, perchè di questo si tratta. Ma il vento che come la vita non fa sconti, e quel dondolarsi...come se qualcuno sospingesse i pensieri
Mirko (MastroPoeta) 14/11/2019 - 04:58
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un bel racconto naturalistico
Alberto Berrone 14/11/2019 - 00:04
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Grazie Francesco. Hai un animo gentile e sensibile. Si piantero' una nuova pianta in duo ricordo.
Teresa Peluso 13/11/2019 - 20:23
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Dal racconto si avverte il dispiacere per la perdita del tuo "gigante buono".. so cosa si prova. Il racconto e' bello, in quanto vissuto. Io chiamo per nome le mie piante.. e sono alcune decine tra alberi ornamentali e da frutto.
Metti a dimora subito una nuova pianta. Forse non la vedrai grande... Ma avrai il privilegio di vederla crescere
Metti a dimora subito una nuova pianta. Forse non la vedrai grande... Ma avrai il privilegio di vederla crescere
Francesco Gentile 13/11/2019 - 20:09
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