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Un giorno di maggio

Che sogno che fu quel verde pendio
nel tardo mattino
di un giorno di maggio.
Risento nell'aria i profumi
di campi e d’alberi in fiore
dei biondi capelli tuoi al vento.
I corpi allacciati che rotolan giù
alle risa eccitate fan eco
mirabili trilli d’uccelli.
In fondo al pendio il silenzio
i tuoi occhi socchiusi, le mani tremanti
l’amore ti arrossa le gote.
Che n’è stato di quel tenero amore
che giocava con luna e con sole
e riempiva il cielo di stelle.
Dopo anni ho rivisto quel posto
il verde pendio spianato da ruspa
è un parcheggio, intorno ferro e cemento.
L’incanto di un giorno di maggio
i campi, gli alberi e l’erba
sono un tetro piazzale d’asfalto
uno spazio annerito a bitume.



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Opera scritta il 12/05/2020 - 19:58
Da Francesco Soda
Letta n.753 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Un poetico sonetto d'amore colmo di nostalgia per il tempo andato...dove tutto muta fuori, ma l'interno resta pieno di profumi e di ricordi bellissimi.
Molto, molto bella Francesco

Margherita Pisano 13/05/2020 - 17:20

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veramente bella.

Massimo Tovagli 13/05/2020 - 10:50

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Ottimo testo, tanti posti purtroppo sono stati sostituiti da ferro e cemento.... Ottima scrittura poetica.

Maria Luisa Bandiera 13/05/2020 - 10:25

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Che bello quel pendio verde dove rotolano gli innamorati....ma poi il tempo passa, passa l’amore di gioventù e il luogo diventa un grigio parcheggio. Molto bella, scritta molto bene!

Anna Maria Foglia 12/05/2020 - 21:36

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