Il viaggio (Ciamada anca gheba) quarta tappa
Viaggiano con me su sedili di varia foggia le ombre di Ernesto e Ferruccio. E Maria Luisa.
Mi sono sempre piaciute le ombre senza il fardello dei dettagli. E le qualità dei dettagli.
La fantasia scivola lungo i Navigli come un foglio di carta spinto dal vento sul pelo dell’acqua, e i pensieri raggiungono quella Brera dove lasciavo versi scritti sulle mille lire a chi era di passaggio e distrattamente si fermava a leggere le mie poesie.
La memoria corre /con grandi balzi, /a ritroso nel tempo. /E trova un bambino in classe /il colletto bianco, la maestra. / E poi di corsa a casa /fra i quaderni, fantasticando. (L. Marcato).
La scelta per te non poteva che cadere sulla poesia dialettale.
Nel mentre leggerò…
Al pueta a l'è
un fenomen
cumpàgn a la burda
che minga dumà in pianüra
ma anca
in del fund di val la sa furma.
Al càpita de spess che la ghe
suratüt dopu
che'l cala o 'l leva sü el suu.
Quant al vegn püssee fregg, e'l se cundensa
e furmaa de gut piscininn che li fan vegnì
d'un culur panaa impurtant cumpagn
dal giass, e rifrang tüt dü la lüs del suu.
Chiamata anche “gheba”
Il poeta è
un fenomeno
simile alla nebbia
che si manifesta non solo in pianura
ma anche
nel fondovalle.
Capita spesso che appaia
soprattutto dopo
che cala o sorge il sole.
Quando fa più freddo, si addensa
e forma piccole goccioline che li fan sembrare
di un colorito panna prezioso come
il ghiaccio, e riflettono entrambi la luce del sole.
Allora Barbara, prenderai posto accanto a me?
“È giunta ormai l'aurora/ si spengono i fanali/ si sveglia a poco a poco/ tutta quanta la città.
La la la la la la la la”.
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Bravo, anche a cogliere aspetti e dettagli!
Un abbraccio
Questo viaggio continua
Loris... è stato un onore citare i tuoi versi, e sono felice tu abbia gradito. Stai pronto, il viaggio è solo all'inizio
Sono lusingato e commosso.
È una poesia a cui tengo moltissimo, grazie.
Sei veramente bravo.
Un saluto