Il tempo odora di vecchie cantine
fiamme della stufa,
l’emozione nel guardare
ciascuno dei miei bimbi mentre dorme.
La foto sullo stipo di mio padre
in cui ancora era sereno,
e Federica… che lentamente mi sorride.
Ricordo che c’era un tappeto per farci l’amore davanti allo scoppiettio del fuoco, e lei sapeva di terra e muschio dopo un temporale. Fuori, la danza delle foglie nel vento d’autunno.
Dopo poco volle sposarmi, senza chiedermi mai quale fosse stato il mio peccato.
Poi ricordo gli occhi divenuti stanchi di mia moglie. L’espressione arrendevole nella foto sullo stipo e l’abbraccio di mio figlio ormai ragazzo, anche quando mi sentivo imperfetto. E dalla finestra l'odore pungente dell'erba appena tagliata.
Il tempo a volte indugia come in cantina le cose che hanno saputo restare, o fluisce da sotto le pietre dietro il baule insieme a vecchie colpe. Facendoti sentire una valigia polverosa piena di ricordi, ma che non è mai partita.
(da “Dal Canavese lei resta a guardare” -5 novembre 2021)
-fuori concorso
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