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Primavera

Bel mandorlo, di bianco ti vestisti,
fiera eleganza tra torri di morte;
fiera baldanza, e non senti la sorte
che soffrono i mortali: solo esisti,
baluardo di tenera speranza,
monumento di un’eterna danza.


Poi venne il gelo, il vento di procella
che ai tuoi rami i bei bianchi strappò; spoglio,
di morte la tua sagoma al germoglio
lanciasti, secca, che un dì fu novella;
pianse il cielo, un singulto sì potente,
un pianto che veniva di ponente.


Rara bellezza (perché tale) spenta.
Ma un nuovo verde sorge dai tuoi rami:
che sia questa la vita che tu brami?
non un bello caduco che ti tenta,
ma l’adulto sentir di salda vita
che lenta ti germoglia dalle dita?




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Opera scritta il 10/04/2022 - 22:52
Da Fausto Chiara
Letta n.536 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


bella, piaciuta

Damiano Albarello 11/04/2022 - 17:21

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Bellissima

Zio Frank 11/04/2022 - 15:31

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Complimenti

Marina Assanti 11/04/2022 - 10:56

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Piaciuta anche a me

MARIA ANGELA CAROSIA 11/04/2022 - 08:37

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Piaciuta e apprezzata.

Maria Luisa Bandiera 11/04/2022 - 07:36

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