Il Mio Francesco…
Il Nonno migliore al mondo...
Per me sei stato...
Coccolato sempre mi hai...
Unico al mondo...
Per me tu, sempre sarai...
Tante cose mi hai imparato...
Io con te… Uomo, sono diventato....
La tua presenza in casa...
Ancora io sento...
Come se quel giorno...
Non fosse mai arrivato...
Come se Dio...
Non ti avesse mai chiamato...
Un padre per me sei stato...
Come un figlio mi hai amato...
La vita per me avresti dato...
E per questo, sarai sempre ricordato...
Un pilastro della mia vita...
Tu, sei sempre stato...
E ancora come tale, sei considerato...
Anche adesso che te ne sei...
Per sempre andato...
Per me nulla è cambiato...
Il mio Sentimento per te...
È rimasto, immutato...
Ricorderò sempre...
I tuoi racconti...
Per farmi addormentare...
Della tua vita, ti piaceva raccontare...
Sarei stato millenni ad ascoltare...
Quello che la tua voce, mi poteva sussurrare...
Quando nel letto mi portavi...
Per farmi, addormentare...
Di quando sei sceso...
In Braghe a Piazza Venezia...
Sempre Ricorderò...
Non ti eri svegliato in tempo...
Mi avevi raccontato...
Per non far tardi...
I pantaloni non hai indossato...
Te ne eri per la fretta, dimenticato...
Sei sceso in alta uniforme...
Di fretta e di furia...
Anche un po' arrabbiato...
Perché la sveglia quella sera...
Non avevi caricato...
E lei di conseguenza al Mattino…
Non ti aveva Destato...
Un brutto sogno ti era sembrato...
Tu che sempre con onore e rispetto...
In servizio eri entrato...
E che mai, per un ritardo...
Eri stato richiamato...
Sempre in orario...
Sul lavoro sei arrivato...
Mai un giorno, hai sbagliato...
Lo stipendio avevi sempre...
Meritato...
Anche se per pochi soldi, la vita hai sempre, Rischiato...
Quella divisa da Carabiniere, senza macchia...
E senza paura...
Hai sempre indossato...
Come hai aperto il portone...
Il freddo, le gambe ti ha attanagliato...
Perché l'inverno, era già arrivato...
E in quel momento hai realizzato...
Che in qualcosa avevi mancato...
Della tua splendida Divisa...
Un pezzo ti mancava...
Guardando in basso...
Hai realizzato...
Per la fretta...
Della riga rossa sul nero...
Non ti eri ricordato...
E il freddo, un brutto scherzo...
Ti aveva giocato...
Poco male però...
Il Tuo Tenente subito ti ha perdonato...
Bocanelli Francesco...
Sei stato graziato...
Ad un uomo come te...
Tutto può essere perdonato...
Una bella risata, allora ti sei fatto...
E in servizio sei entrato...
Come se errore, non ci fosse mai stato...
Eri umano, potevi sbagliare...
Ma sempre ti sei saputo...
Comportare…
Mi ricordo un altro dei tuoi racconti...
Di quando eri Soldato Militare...
Mi piaceva sentirti parlare...
Ai Cuochi eri stato assegnato...
Perché a cucinare sempre il migliore...
Sei stato...
Imbattuto, in caserma sei rimasto...
I Baffi, sempre si è leccato...
Chiunque dalle tue mani...
Abbia mai Mangiato...
Un episodio di un giorno come tanti...
Sempre Ricorderò...
L'ordine di preparare...
Il pranzo per l'intera caserma...
Ti avevano assegnato...
Ma legna per il fuoco...
Non ti avevano dato...
Tu non sapevi cosa fare...
Allora al tuo superiore hai domandato...
Come potevi cucinare...
Perché la legna non ti avevano consegnato…
E il pranzo, senza fuoco…
Non era possibile, per un cuoco...
Ma con tuo estremo stupore...
Da parte del tuo superiore...
Di arrangiarti ti fu ordinato...
E senza ulteriori spiegazioni...
Fosti Congedato...
E allora tu, in cucina sei tornato...
A immaginare il modo...
Di accendere un fuoco...
Che però non potevi alimentare...
Perché non lo potevi...
Senza legna, far Bruciare...
Ma come ti avevano ordinato...
Tu, dovevi fare...
Un enigma senza soluzione apparente...
Ti avevano assegnato...
Ma tu con l'arte dell'arrangiarsi...
L'hai subito aggirato...
Scope, sedie e tavoli...
Sei andato a sfasciare...
Tutto i mobili della caserma...
Hai dovuto tagliare...
Qualunque cosa che poteva bruciare...
Tu sei andato a prelevare...
Sette piani di mobili in legno...
Hai potuto carbonizzare...
Non era rimasto neanche un fiammifero...
Per una sigaretta...
Se tutti volevano mangiare...
Si dovevano sacrificare...
Arrangiarti hai dovuto...
E questo fu il modo, in cui hai potuto… Assolvere il compito ingrato...
Che ti era stato assegnato...
In piedi li hai fatti mangiare...
Il capitano della caserma...
Fra un boccone di pasta al sugo e un urlo...
Ti voleva anche rimproverare...
Per quello che tu...
Avevi potuto fare...
Ma la fame era troppa...
Doveva scegliere se urlare o mangiare...
E alla fine il bisogno primario...
Ha dovuto accontentare...
Zitto è rimasto alla fine...
Calmato dalla tua cucina...
Buona oltre ogni confine...
Mi ricordo quando a letto...
Mi imparavi le tabelline...
Lì ti sei davvero superato...
Perché la Matematica mi hai imparato...
Scienza che io, ho sempre detestato...
Come hai fatto davvero io non saprei...
So solo, che se le tabelline a memoria io conosco...
Solo a te lo devo...
Che insegnarmi con dolcezza hai saputo...
E la loro conoscenza, nel mio cervello...
Hai per sempre, infuso...
A me, che da sempre quella scienza ho considerato nemica...
Tu me l'hai presentata come un' amica...
E io tutt'ora, ogni qual volta ne ho bisogno...
A quei ricordi faccio ritorno...
E rivedo te, che mi domandi...
Quanto fa, questo per quello...
Per aiutarmi a ricordare...
E per non dimenticare...
Questa scienza, che io ho saputo...
Soltanto non considerare...
E per tanto...
Odiare...
Non c'è un solo giorno in cui io...
Di te non ricordi le gesta...
Non c'è un solo giorno...
In cui tu...
Non sei nella testa...
Ricordi d'amore infinito...
Io possiedo di Te...
Un Santo sei e sarai sempre...
Tu per Me...
Conoscevi perfino il mio oscuro lato...
Il Demone che in me quel giorno...
Si è liberato...
Come una Maledizione...
Lui è arrivato...
E forte di quel dolore...
Lui ha bramato...
La mia anima immortale...
Lui via avrebbe, portato...
Trasformandomi in un Mostro...
Mi avrebbe in Eterno Dannato...
Prendendosi l' Anima di colui...
Che ci aveva Rinnegato...
E Come Bestie Informi...
Ci aveva abbandonato...
E per questo...
Quella Creatura lo voleva condannare...
Dal figlio primo genito...
All' Inferno...
Lo voleva far trascinare...
E con il Male, lo voleva...
Battezzare...
Ma tu...
Tutto questo hai fermato...
Quando tuo figlio ci abbandonò...
Tu il suo posto hai recuperato...
E il suo ruolo Disonorato, hai arginato...
Padre di tre figli...
Tu per noi sei stato...
Anche se Nonno, ti abbiamo sempre...
Chiamato...
Sapevi cosa si era liberato in me...
Il primo genito era stato segnato...
E tu lo avevi da subito...
In me riscontrato...
Eppur mai ti sei spaventato...
Perché a coltivarlo mi hai insegnato...
E con lui mi hai fuso e scisso più volte...
Fino al punto in cui Angelo e Demone...
Non sono divenuti...
Un unico essere, in grado di scegliere...
Arbitrariamente e senza ripensamenti... La giusta via, fra Oscuri Tormenti…
Quel giorno la mia spada...
Mi hai consegnato...
E mi hai detto, fa la tua scelta...
Per sempre Libero...
Ma in Eterno Dannato...
O...
Per sempre Incatenato...
Ma in Eterno Beato...
A te la scelta figlio mio...
Ma sappi fin da ora...
Che modo di tornare non avrai...
Dalla via che deciso...
Di prendere, per sempre avrai...
Nessuno giudicarti mai potrà...
A parte L'Onnipotente...
Il giorno che la tua ora...
Suonata sarà...
Solo lui quel giorno dirti saprà...
A quale regno...
Il tuo spirito appartenere mai potrà...
Fa la giusta scelta...
Marco Mio...
E vedrai che non te ne pentirai...
Un potere immenso tu hai...
Devi solo scegliere da che parte stai...
Segui la via che ti ho mostrato...
E con Amore infinito, sarai sempre trattato...
Mai nulla ti mancherà nella vita...
Perché protetto tu sempre sarai...
Anche quando non lo saprai...
Dio mai ti abbandonerà...
Se tu dalla parte del giusto resterai...
La forza di vincere ogni Male sempre avrai...
E nessuno sconfiggerti mai potrà...
Perché se per Dio Onnipotente...
Tu combatterai
Invincibile tu...
Sempre Sarai...
Nonno Caro...
Padre Mio...
Tu l'arte più complessa del mondo...
Mi hai saputo tramandare...
La sacra arte dimenticata...
Mi hai voluto imparare...
Con l'arte dell' Arrangiarsi...
Mi hai voluto forgiare...
Ed io per questo...
Non ti potrò mai dimenticare...
Mi hai insegnato...
A non tradire, e con amore...
Soffrire...
Anche quando sembrava impossibile...
Tu mai, la tua Dolce Agata...
L' hai rinnegata...
Tu l'avevi sposata...
E con Amore l'hai sempre trattata...
Nel bene e nel male...
Ci avete mostrato...
Il vero significato del Matrimonio...
Che Dio onnipotente...
Vi aveva Donato...
Perché davanti a Lui...
Di amarvi in Eterno...
Avevate Giurato...
E come da vere anime innamorate...
Avete sempre continuato...
A darvi lo stesso Amore...
Come in quel giorno...
In cui, ve lo siete Giurato...
Francesco Mio...
Ciò che sono io...
Lo devo a te...
E se ancora riesco ad andare avanti...
Nella vita...
È solo perché ho avuto te...
Hai saputo trascendere in me perfino un Demone Infernale...
E hai saputo, come trovare...
Tramite l' impossibile da arrangiare...
Un Cavaliere, Immortale...
Che pur se nato dal Male...
Come un Angelo, lui oggi Appare...
Anche se di oscure vesti...
Lui si circonda...
Si batte per il Bene...
E così non sprofonda...
Ma Bensì guardare verso il cielo...
Lui Dovrà...
E rincontrarti come un vero Cavaliere di Luce...
Lui Potrà...
Nel regno dove tu lo starai già...
Ad aspettar...
Per potergli ancora raccontar...
Le tue storie...
Proprio come amavi far...
Fra le mi braccia ti sei spento...
E io di quel giorno ricordo ogni momento...
Ti ho tenuto stretto a me finché ho potuto...
E dirti Addio, mai avrei voluto...
Ma era ora di salutarti...
E con Dio riconciliarti...
Sereno nella tua dimora...
Te ne sei andato...
E fra le mie braccia...
Il tuo ultimo respiro hai esalato...
Ma triste tu non eri...
Perché al tuo Marco...
Insegnato tutto Avevi...
E sapevi già che rivisto mi avresti...
Perché un Cavaliere Celeste...
Nient'altro Creato avresti...
Con quell' arte che solo tu conoscevi...
E per questo...
Fiero di me sei!
E Sempre Resterai...
Perché del Mio Amore Infinito...
Sempre Goder...
Tu potrai...
Mi manchi Nonno Francesco...
Un Bacio…
Il tuo Marcvs...
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Tratto dal Manoscritto Intitolato...
Le Oscure Memorie dell'Inferri Tenebris Messor...
Libro Primo...
Le Proibite Rose Nere Del Giardino Degl'Inferi...
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