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Il tempo era bello, faceva caldo; il sudore colava fra i capelli, tutti tenevano i fazzoletti in mano per asciugare le fronti.
Da non sapeva più quanto tempo se ne stava tra il mare e i suoi abissi, quelli dei pensieri -sempre gli stessi- nascosti tra le rughe della fronte. Dietro la finestra.
Il colore sembrava scivolare dal cielo giù per le grondaie fino ai tombini di scolo, l’uomo con lo sguardo inespressivo dattiloscriveva: il colore sembrava scivolare dal cielo a confidarsi con le grondaie, l’acqua era come se risalisse dai tombini di scolo ai tetti. E le strade finivano dentro un riverbero.
Il mare, anch’esso tra le pieghe della fronte. Ci sarebbe andato un giorno, non che non lo avesse mai visto ma ci si sarebbe trasferito una volta che i suoi figli fossero stati adolescenti. Lo aveva sempre detto, anche a loro e a lei; ci sarebbe andato con lei, ora lo farà da solo. Ma a suo tempo.
Lo sguardo ora era steso chissà dove come un fazzoletto, intanto Madame Bovary teneva a braccetto i pensieri di Flaubert qua e là per i tasti della macchina da scrivere.
Teneva l’uomo una fede in mano. Adesso gli occhi colavano sudore.
Da non sapeva più quanto tempo se ne stava tra il mare e i suoi abissi, quelli dei pensieri -sempre gli stessi- nascosti tra le rughe della fronte. Dietro la finestra.
Il colore sembrava scivolare dal cielo giù per le grondaie fino ai tombini di scolo, l’uomo con lo sguardo inespressivo dattiloscriveva: il colore sembrava scivolare dal cielo a confidarsi con le grondaie, l’acqua era come se risalisse dai tombini di scolo ai tetti. E le strade finivano dentro un riverbero.
Il mare, anch’esso tra le pieghe della fronte. Ci sarebbe andato un giorno, non che non lo avesse mai visto ma ci si sarebbe trasferito una volta che i suoi figli fossero stati adolescenti. Lo aveva sempre detto, anche a loro e a lei; ci sarebbe andato con lei, ora lo farà da solo. Ma a suo tempo.
Lo sguardo ora era steso chissà dove come un fazzoletto, intanto Madame Bovary teneva a braccetto i pensieri di Flaubert qua e là per i tasti della macchina da scrivere.
Teneva l’uomo una fede in mano. Adesso gli occhi colavano sudore.
Opera scritta il 05/08/2023 - 12:00
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Commenti
Zio Frank Storie del gufo 06/08/2023 - 11:48
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Un tumulto di pensieri che vanno e vengono nello sgomento di quei momenti nella mente d'un uomo che teneva in mano una fede ... ma gli occhi colavano davvero sudore oppure erano lacrime che scendevano lungo la guancia?
Maria Luisa Bandiera 05/08/2023 - 15:42
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È di Magritte il paesaggio, stupendo davvero, la fede si vende ma l'interno lo si mangia come fosse una ciambella.
Non va così perso nulla di ciò che fu. Con le mani segni nel cielo, son voli di gabbiani sotto un fazzoletto bianco. E il caldo avanza.
Trovo questa scrittura immaginifica!! Complimenti..
Non va così perso nulla di ciò che fu. Con le mani segni nel cielo, son voli di gabbiani sotto un fazzoletto bianco. E il caldo avanza.
Trovo questa scrittura immaginifica!! Complimenti..
Anna Cenni 05/08/2023 - 12:36
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