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Temporale

Concerto di cicale,
odor di terra mossa,
S'ode del temporale
lontano la sommossa.
In questo giorno estivo,
assente è la frescura,
resiste ancor l'ulivo,
ha sete la verdura.
Schiamazzano i bambini,
suonano le campane,
il ciel senza confini,
le voci van lontane.
Dei cani è l'abbaiare,
i gatti acciambellati,
le oche a starnazzare,
i polli sconsolati.
Il cielo or cambia aspetto,
diventa scuro scuro,
l'azzurro si fa stretto,
il grigio è come un muro.
Poi lampi, forti tuoni,
è giunto il temporale,
violenti gli acquazzoni,
or soffia il maestrale.
Gli ulivi spettinati,
il fico stacca i frutti,
cadono nei filari
i grappoli distrutti.
Uccelli spaventati,
il cielo hanno lasciato,
son tutti appollaiati
finchè sarà passato.
Tacciono le cicale,
i bimbi son fuggiti,
insiste il temporale,
i tuoni sono infiniti.
Ma il contadino è lieto,
la terra ha gran bisogno,
la pioggia contro il vetro
dice che non è un sogno.
Io quel bambino sono,
in quell'etrusca terra,
pensavo che ogni tuono
fosse il demonio in guerra.


Righi Mario 15.3.2024




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Opera scritta il 15/03/2024 - 18:39
Da mario Righi
Letta n.453 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Bellissima, si sente palpabile l'attesa e poi lo scatenarsi del temporale.
Comporre un settenario in rima senza perdere di vista il senso e il ritmo richiede molta fatica e tanto tempo rispetto ai versi liberi che non devono rispettare uno schema rigido

Giorgio Tria 17/05/2024 - 22:07

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Anche per me: bellissima!

Maria Luisa Bandiera 16/03/2024 - 07:47

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Da incorniciare Bellissima *****

Angela Randisi 16/03/2024 - 05:43

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Stupenda!

Anna Cenni 15/03/2024 - 20:57

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