Il di me sguardo
Rabbonito lo sguardo
mio sulle cerchiate doghe
ove coll’echeggiar
del zipolo, volo di folaghe
che nel prillare
di un pargolo,
spillato il vino
si fa poi refolo.
mio sulle cerchiate doghe
ove coll’echeggiar
del zipolo, volo di folaghe
che nel prillare
di un pargolo,
spillato il vino
si fa poi refolo.
-colores libertatis meae
(de coloribus)
Opera scritta il 09/06/2024 - 13:05
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Commenti
Un amico poeta, mi piace pensare dalla "sua" panchina dinnanzi al mare, mi ha fatto giustamente notare che zipolo nella fattispecie richieda la preposizione articolata "dello" e non l'articolo "lo".
Come le folaghe restan al riparo della vegetazione rivierasca specie nelle ore diurne, per spingersi al di fuori quand'è notte, così nel suddetto rigo l'articolo permette al verso di avere pari lunghezza con quello precedente.
Licenza poetica quindi, passatemi questa libertà, come chiamar picchettio il verso di folaga
Come le folaghe restan al riparo della vegetazione rivierasca specie nelle ore diurne, per spingersi al di fuori quand'è notte, così nel suddetto rigo l'articolo permette al verso di avere pari lunghezza con quello precedente.
Licenza poetica quindi, passatemi questa libertà, come chiamar picchettio il verso di folaga
Mirko D. Mastro 10/06/2024 - 08:55
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Si rabbonì il viso su altre chiome, non vide la giustizia di parole, si perse tra folaghe e pargoli, lasciando ultima ma ultima la ruota. I miei complimenti.
Anna Cenni 09/06/2024 - 19:18
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Il dio dell'estasi non poteva meglio poetare, ciao
Francesco Scolaro 09/06/2024 - 18:47
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