fermentano in galassie rubando parole.
Si celano nelle fessure, distendono nervi, in esuli albe che risvegliano anime impietrite da immensi dolori
Li lavano rendendole belle.
Sciacquandole, tolgono impurità
di tempi sbiaditi di tempi andati,
a scovare qualcosa di meglio,
che a volte non c’è, ma spazzano le ombre
e tutto più nitido è,
nella pianura del refrigerio,
nei respiri profondi
che sovrastano corpi,
dove menti, miracoli attendono
e viverli vogliono, fra carezze
e morbide piume, fra campi solitari
che osservandoli, danno sicurezza
a cieli deserti, soffocati dalle intemperie
dalle assurdità del male devastante, dalla calura dei vulcani, che nella loro imponenza, si esibiscono con fasci di lava splendente
studiata attentamente, da eventi
senza preavviso
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Del resto anche Emily Bronte, riferendosi alla poesia, all'immaginazione, scriveva:
"Che importa se tutt'intorno dimorano il pericolo, la tenebra e il dolore,
se nel recinto del nostro cuore
risplende un cielo immacolato..."
Bella!