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Mezza età

Piegava il grano al vento
che a quell'ora portava la
sera sulla veranda, tacchi
alti davano il bentornato
al rincasar di passi
stanchi; io dalla stanza
guardavo il babbo
e la mamma e sognavo,
e avevo pochi anni.
-aprile 1985-
Piegava la sera col vento
che a quell'ora portava
l'odor del grano, un tacco
alto e un piede sulle punte
al rincasar dei passi miei
stanchi confidavano che
avremmo avuto un figlio;
danzammo, ne ho ricordo
e avevo qualche anno.
-aprile 2009-
Piega il vento a sera
che a quell'ora porta le
ombre dal grano sotto
i passi stanchi al rincasare,
aspetta un tacco rotto
l'altro osserva dall'angolo.
Un tono grave stasera
di mezza vita, ancora
dal vento, su questi anni.
-aprile 2025-



(da Fatiscente, M.D.Mastro -11.04.75 Desio, MB)




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Opera scritta il 11/05/2025 - 08:08
Da Mirko D. Mastro
Letta n.135 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Bellissima, nostalgica ed evocativa. Dolcissimi ricordi che impregnato jl tuo cuore. Un abbraccio.

santa scardino 15/05/2025 - 22:11

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Si piega la mano a pugno, un colpo all'addome ma leggero come fosse il vento, piano si aprono le dita, carezze di arie su viso stanco. Seppur malinconica entra questa tua e si piega il mio verso come fosse vento. Complimenti!

Anna Cenni 12/05/2025 - 11:30

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