Soffiava vento
di libeccio a me
più caro e sul
pontile abulico
ondeggiavo.
Sciacquavo pensieri
che cormorani
come frecce nere
rapivano e al
bersaglio miravano.
Erano le gesta
accadute che verso
il centro di una
meta sbattevano
il capo, e da
giallo a rosso
come il sangue
trasfiguravano.
Lo spirito del
luogo strisciava
sui muri scorticati
sollevando nebbia
invece di calce
e avvolgendomi,
io intuì che
non era più
solo un richiamo.
di libeccio a me
più caro e sul
pontile abulico
ondeggiavo.
Sciacquavo pensieri
che cormorani
come frecce nere
rapivano e al
bersaglio miravano.
Erano le gesta
accadute che verso
il centro di una
meta sbattevano
il capo, e da
giallo a rosso
come il sangue
trasfiguravano.
Lo spirito del
luogo strisciava
sui muri scorticati
sollevando nebbia
invece di calce
e avvolgendomi,
io intuì che
non era più
solo un richiamo.

Da Anna Cenni
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Commenti
Grazie a voi.


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Il Cormorano dispiega le ali per potersi asciugare e ristorarsi, una sorta di rinascita dopo ogni immersione. Come l’uomo di spoglia di ciò che lo appesantisce per tornare a volare




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Belle queste immagini dei cormorani che rapiscono i pensieri. Pensieri complessi che bisogna anche mettere in ordine. Complimenti, ciao 



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