Saresti rimasto solo a contare le notti,
quelle d’inverno col suo mantello, a
rimpiangere un amore ormai passato,
se per un giorno,tu, non avessi amato.
quelle d’inverno col suo mantello, a
rimpiangere un amore ormai passato,
se per un giorno,tu, non avessi amato.
Come un’onda ti saresti infranto
nello scoglio dolore ed il suo pianto,
pensoso avresti solo della morte,
il mantello nero che da la notte.
Ti chiamarono onesto e disonesto
Nel gesto altruista ma dall’animo egoista,
tu dell’amore ne facesti la ragione,
lei del tuo cuore scrigno del suo dolore.
Ti pensasti Romeo e pur poeta,
perché le parole toccasti come la seta,
ma di quell’amore tu fosti un soldato,
perché di lei il suo cuore hai mitragliato.
Come le stagioni e i suoi cambiamenti,
tu andavi e venivi nei turbamenti,
ti facesti saggio e forte al suo ritorno,
poi di nuovo all’improvviso l’inverno intorno.
Ora di lei ti basta la sua seta,
per ricamarle d’oro la sua cera,
le tue mani intorte a suoi capelli
ed il tuo sguardo perso fra i suoi cieli.
Poesia scritta il 15/11/2014 - 14:13
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Complimenti, bellissima poesia! Ciaooo
Fabio Garbellini 17/11/2014 - 08:07
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Grazie genoveffa, ritengo questo scritto uno tra i più importanti che abbia mai scritto proprio per il significato che ingloba!!
Sined Gabbana 16/11/2014 - 15:32
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Delizioso verseggio,complimenti
genoveffa 2 frau 15/11/2014 - 20:16
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Grazie mille Paola!!!
Sined Gabbana 15/11/2014 - 17:21
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Poesia mollto bella,intensa e scritta molto bene. Complimenti.
Paola Collura 15/11/2014 - 17:06
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