Si schierano
sulle punte d'acciaio,
nei picchi
assolti i poveri debitori
barattando l’acqua.
sulle punte d'acciaio,
nei picchi
assolti i poveri debitori
barattando l’acqua.
Scritte intorno
alla città nella nebbia,
quelle che illuminano gli stolti
che si cibano del gas.
Le fabbriche abbaiano ai rapaci,
dentro le case
tutto tace e muore.
Tornano a mangiare il cielo,
a corrodere la lama,
piegano le braccia dei forti
e addormentano le lanterne.
Un velo denso sugli occhi,
per loro,
per noi,
per coloro che piangono
alle finestre del buio.
Lo scocco di una freccia dall'alto
rompe le fila,
abbatte i muri,
libera i cuori,
chi ha scoccato
la nostra eterna resa?
Silenzio.
I dormienti si sono levati
oltre il fuoco tramontante.
Poesia scritta il 03/01/2015 - 20:42
Letta n.1230 volte.
Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Grazie
Lorenzo Arcaleni 07/01/2015 - 10:53
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Grazie
Lorenzo Arcaleni 07/01/2015 - 10:53
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Una fotografia di molte città italiane. Molto forte, buona giornata,
Chiara B. 07/01/2015 - 10:11
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Complimenti. Molto bella, intensissima dall'inizio alla fine! un caro saluto . Francesco.
Francesco Mereu 06/01/2015 - 22:37
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Grazie a tutti!
Lorenzo Arcaleni 04/01/2015 - 10:31
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Intenso poetar,complimenti Lorenzo
genoveffa 2 frau 04/01/2015 - 09:30
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bella poesia
quello scocco che abbatte con una frecciai muri e libera i cuori
ciao
quello scocco che abbatte con una frecciai muri e libera i cuori
ciao
Eleonora Carullo 03/01/2015 - 23:18
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Una poesia densa di messaggi forti nelle denunzie che è indispensabile non ignorare e servire.
Vera Lezzi 03/01/2015 - 22:27
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