Uccellino furbo.
Ave sconnessa dalla saliva.
Il sorriso esplode focoso.
Le perle nei denti s’aprono,
come fossero due occhi blu.
Ave sconnessa dalla saliva.
Il sorriso esplode focoso.
Le perle nei denti s’aprono,
come fossero due occhi blu.
Ancora ti pulsano le vene.
La perpetua bocca sorride,
viola e delta,
sulla complicazione dei nervi.
Le spalle navigano con brezza propizia
oppure disamore.
Tutte le mani avide si prosciugano in circoli.
Il tuo busto è una chitarra.
Con te stessa ti sposi,
amante della morte cercata.
Rimasero più perfette, oh bionda, le idee
e più nitidi i tuoi fianchi
che non invecchiano.
L’anima piccola e sobria,
una casa dove si nascondono il gelsomino
e margheritine.
Avvelenata, adesso, per le iene,
l’anima s’imbosca dentro una bottiglia.
E,
all’asta,
terrai sempre buon prezzo.
Poesia scritta il 08/01/2015 - 21:22
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Commenti
Intanto Benvenuto Poeta Operaio!
E' una poesia sonora, ma ti confesso che non l'ho capita.
Preciso: io non l'ho capita, non per tua incapacità.
scrivo in modo molto semplice, e quindi non riesco ad afferrarne il senso!
vedremo se migliorerò con le tue prossime. A rileggerti
ciao Elisa
E' una poesia sonora, ma ti confesso che non l'ho capita.
Preciso: io non l'ho capita, non per tua incapacità.
scrivo in modo molto semplice, e quindi non riesco ad afferrarne il senso!
vedremo se migliorerò con le tue prossime. A rileggerti
ciao Elisa
elisa longhi 09/01/2015 - 22:28
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