O Italia, sei fragile madre
percossa da figli e mariti
che eressero tetri palazzi
su spiagge, sui colli inverditi,
che sparsero ferro e cemento
piagando la terra feconda;
da un cielo che sembra sí alieno
fuggita è la pioggia che monda.
Coraggio, dai fiato a un lamento:
non t'odio se piangi veleno.
percossa da figli e mariti
che eressero tetri palazzi
su spiagge, sui colli inverditi,
che sparsero ferro e cemento
piagando la terra feconda;
da un cielo che sembra sí alieno
fuggita è la pioggia che monda.
Coraggio, dai fiato a un lamento:
non t'odio se piangi veleno.
O Italia, sí giovane e vecchia,
a forza ti resero madre
i satrapi, i subdoli e i pazzi?
Il volto tuo cela le pene
pur quando, impotente, si specchia
nel freddo baglior di catene
che porti sul trono di stenti;
t'affamano i piatti serviti
di giorno da ipocrite genti
che al buio ritornano ladre.
Poesia scritta il 30/01/2015 - 22:06
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Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Amara poesia. Nulla di sbagliato, bellissima.
Francesco Mereu 01/02/2015 - 19:47
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Resta e resterà sempre la nostra amata Italia... la nostra cara Mamma... Versi da poeta affermato e piacevolmente divisi... FELICE DOMENICA
Rocco Michele LETTINI 31/01/2015 - 20:25
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L'Italia, La nostra cara "madre", un dì forte, bella, rigogliosa e feconda ed ora... fragile ed indebolita da coloro che per propri profitti, han voluto spargere ferro e cemento.
Versi stupendi che raccontano come la nostra madre Italia, ora piange.
Versi stupendi che raccontano come la nostra madre Italia, ora piange.
Paola Collura 31/01/2015 - 17:34
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E si povera Italia in tanto passato poco presente.
Belli i tuoi versi!!!!!
Belli i tuoi versi!!!!!
giancarlo gravili 31/01/2015 - 14:01
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Povera Italia sofferente di patire le vergogne e gli abusi che si perpetuano,altro che discesa dei barbari,molto bella,bravissimo,eccellente
genoveffa 2 frau 31/01/2015 - 10:27
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Il grido addolorato di un patriota che sente su di se i mali di questa Italia a pezzi. Ho accennato al patriottismo perché oggi è un termine scomparso e godo di ritrovarlo in questi ottimi versi.
Ugo Mastrogiovanni 31/01/2015 - 10:20
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