Come un soffio leggero fra le foglie
la mia parola scorra e t'accarezzi
le guance screpolate dalle doglie
e levighi la tua ragione in pezzi.
la mia parola scorra e t'accarezzi
le guance screpolate dalle doglie
e levighi la tua ragione in pezzi.
Al verso, all'insaziabile coscienza
è caro il consolare chi comprende
la sofferenza greve, l'impotenza
di chi nel rigettato amor si spende
o ancora nella sete di progresso,
d'un quieto viver. Dona le tue pene
a penna e cuor: nel lacrimar soppresso
affogherà chi a lungo si contiene.
Di questo canto: di quell'improperio
sfuggito, di quel pugno mai fermato,
d'un futuro rimasto al desiderio
e di quel bacio che non è mai stato.
Poesia scritta il 07/02/2015 - 15:12
Letta n.1218 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
PREGEVOLI ENDECASILLABI IN RIMA ALTERNATA CHE FOTOGRAFANO FEDELMENTE IL TUO PENSIERO DI UNO SCORRERE ANCORA FANGOSO...
Rocco Michele LETTINI 07/02/2015 - 20:23
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Bella nella consapevolezza della sua sostanza. Ciao
Romualdo Guida 07/02/2015 - 20:04
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Molto bella Alessandro nel suo aspetto più intimo del contenuto!
Salvatore Linguanti 07/02/2015 - 19:44
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Bellissimi versi ,complimenti
genoveffa 2 frau 07/02/2015 - 18:50
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una meraviglia complimenti...
Lory C. 07/02/2015 - 18:18
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E' inutile che ti dica che sei bravissimo, Alessandro... lo sai!
Le tue poesie in rima, è la tua specialità!
Molto bella e significativa.
Le tue poesie in rima, è la tua specialità!
Molto bella e significativa.
Paola Collura 07/02/2015 - 17:00
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Il tuo rimare sorprende,
e ancor più il senso che la poesia comprende.
Sei molto bravo
e ancor più il senso che la poesia comprende.
Sei molto bravo
Nicoletta Spina 07/02/2015 - 16:44
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