un istante infinito di cui
scorgo il riflesso in ogni ricordo,
spero in un vano sogno e demordo
dal cercare una ferma conclusione,
contro la mia superba ambizione.
Sciocco vorrei conoscere l'intero
universo, entrare giù in fondo
nell'animo umano, scattare
fotografie ad ogni singolo angolo
per poi,evitando qualsiasi preambolo,
mostrarle nelle affollate piazze
nel mondo, come un messia, ma senza
misteri, esporrei con chiare parole
la Verità prima e ultima che suole
celarsi agli occhi e ai sensi comuni
da ogni azione rendendoli immuni.
Non avendo questa possibilità
come tutti non discerno la realtà
da una fuorviante illusione
che pur comoda e piacevole
rimane tale, perfida, spietata.
Nonostante le mie incapacità
vedo nitido, o credo così sia,
l'imperituro inganno, una follia:
l'amore, armoniosa ipocrisia.
Esistere non può una ragione
tantomeno un torto, proseguiamo
fatalmente a tentoni, fitta e densa
la nebbia depista ogni tentativo
umano e chi sprovveduto pensa
d'avere in tasca il preciso percorso
sarà il primo ad inciampare:
s'aprirà uno squarcio d'improvviso
che lo farà ahimè precipitare.
A me accade sovente quando
ad un suo bacio vedo schiudersi
un nuovo mondo in cui vivere amando,
sorridendo condividendo sperando.
Dunque amo l'amara solitudine;
sorrido con malinconia, persino
con rabbia all'altrui beatitudine;
condivido i miei pensieri
con una muta candida pagina;
spero infine che una sterile
speranza d'un sogno irrealizzabile
non sia tutto ciò che m'appartenga,
che la mia vita non sia soltanto
l'ombra d'un desiderio accanto
ad un reale e tangibile dolore
in un buio pesto senza alcun colore.
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Grazie Chiara, contento che ti sia piaciuta.