Nello scuro cielo concavo
io sono immerso, così tanto
da esser perso. Voglio il buio
voglio il tetro, voglio essere
il vetro del cupo inferno,
vuoto ghiaccio a me interno.
Ho terrore di questo mondo
che va via veloce, vento,
ove ovunque morte e nulla sento
io mi immergo ancor più in fondo.
Gli occhi son schiacciati da pesi
perché noi siamo i sospesi.
io sono immerso, così tanto
da esser perso. Voglio il buio
voglio il tetro, voglio essere
il vetro del cupo inferno,
vuoto ghiaccio a me interno.
Ho terrore di questo mondo
che va via veloce, vento,
ove ovunque morte e nulla sento
io mi immergo ancor più in fondo.
Gli occhi son schiacciati da pesi
perché noi siamo i sospesi.
Dell'allegra gioia io mi
imbevo, nella vita
la luce vedo. Vuota
è la terra, senza nomi.
Miro il cielo, bello,
che non esiste dentro:
il mondo è ostello
e non possiede centro.
Corre sempre in mano
questo tempo umano;
contiamo questi mesi
perché noi siamo i sospesi.
Vivo sospeso tra nulla e tutto:
tengo fermo e stretto ciò che un giorno
amare gocce prepara al lutto.
Albero di mille foglie adorno,
son sempre nutrito da quel mio sogno:
che di nuovo in quel cielo, lì, ritorno.
Ma i nemici profondi, ridono
e i loro piedi son ancor più scesi
e la fragile terra distruggono.
"Perché" dice "in me state sì stesi?"
Rispondono: "sai bene perché, taci:
Perché tu, tu sei tra quelli sospesi".
Poesia scritta il 30/03/2015 - 20:05
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Commenti
Se farai perno su di Te, non sarai più così sospeso nel vuoto. Soprattutto se in Te solo voglia di Bene coltiverai...
Vera
Vera
Vera Lezzi 31/03/2015 - 01:17
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