falce crudele passò e l’ha mietuto;
venne quel giorno, venne all’improvviso,
sulle labbra gli smorzò il bel sorriso:
Era d’autunno, era piovoso il giorno,
inerte   lo   trovai  al  mio ritorno.
Tutto si rabbuiò, fu  notte  fonda,
sommerso fui, come da alta onda.
Nessuno al mondo è bene tanto grande
che amor per quanto grande tanto spande
non   ricchezze   vi   sono  ne  tesori
che   il   Bene   indicato  solo  sfiori.
Se indietro ritornar fosse concesso
di carezze  riempirei sempre più spesso
con lacrime mie i piedi gli laverei
e col calor dell’amor mio asciugherei.
Al fine  di  gustare  l’immenso Bene
la cui scomparsa m’è di grandi pene
attorno rimarrei  di mane  a sera
come non feci quand’ancora c’era.
Questo messaggio ch’io avrei voluto
lo mando a voi affinchè vi sia d’aiuto:
Captate il senso,non sprecate tempo,
siate veloci più di quanto il lampo.
Non è somma da dar per questo Bene
poichè il mondo intero non lo contiene,
nessuno può pagarlo nè acquistarlo
può solo averlo chi vuol solo amarlo.
Amarlo lo può sol chi lo possiede,
chi l’ha perduto vorrebbe che riede,
chi mai l’h’avuto sempre l’ha posseduto
perchè nel cuore  l’ha sempre  tenuto.
Voi che l’avete ancor ,voi fortunati,
voi, oggi più di ieri, da Esso amati
stringetevelo forte sopra al cuore
dategli il calore del vostro amore.
Nel tempo, avanti, non procrastinate,
verrebbero le coscienze rattristate
chè indietro non si torna dal passato,
ogni  momento  perso  va  sprecato.
E’ del pianeta Terra Essere vivente
e come nessun’altro è più amante;
a nessun figlio mai procura pene,
ha nome Mamma, quest’immenso bene.
Poesia scritta il 08/10/2011 - 20:41Voto:  |  su 0 votanti  | 
	
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