Confondo il tempo con lo spazio
in un vortice di blasfema apatia
che consuma il respiro dell’anima
e logora
come un cancro invisibile
il mio peregrinare muto
in un vortice di blasfema apatia
che consuma il respiro dell’anima
e logora
come un cancro invisibile
il mio peregrinare muto
È assenza
delle tue braccia stanche
il semplice fruscio delle desinenze
che anelo
come farfalla statica
in cerca di ali.
Declino
che sa di morte apparente
quando il passo più non lascia orme
ed il nulla si erge
come fiato greve
a simulacro dell’Altissimo.
Confido nella mia assenza
perché riluca fonte nuova.
Poesia scritta il 07/07/2015 - 16:18
Da Enrico Danna
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Commenti
Perchè riluca fonte nuova. Già lo scopo del nostro cammino ancorché segnato da sofferenze e delusioni ha un valore cristiano e forse non andrebbe mai dimenticato anche nel declino di una morte apparente.
luciano rosario capaldo 08/07/2015 - 08:21
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