Coi tuoi silenzi
hai percosso l'eco della mia quiete
depredando il sacco delle libagioni
ora orfane di libidinosa euforia.
hai percosso l'eco della mia quiete
depredando il sacco delle libagioni
ora orfane di libidinosa euforia.
Di solstizi
hai ubriacato l'anima
che ora annaspa
tra miraggi di equinozi improbabili.
Ti concederò il mio ultimo ballo
in doppiopetto su punte di spine.
Poesia scritta il 02/08/2015 - 16:20
Da Enrico Danna
Letta n.1109 volte.
Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Molto particolare, densa di immagini. Davvero bella
LEILA LEU 05/08/2015 - 13:51
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a volte non esiste nemmeno questa opportunità...mi è piaciuto molto il linguaggio per rappresentare (se ho ben capito) un momento di sofferenza tagliente, bella!
NELLA BERNARDI 03/08/2015 - 14:20
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Una poesia molto intensa e, al tempo stesso, anche molto delicata...mi è piaciuta tanto! Buona giornata,
Chiara B. 03/08/2015 - 11:04
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