per caso ai miei piedi
dai miei occhi confusa
nel nero asfalto.
E va il pensiero
a quanti voli
nella tua vita
devi aver visto.
Quanto planare
portata dal vento
in ali grandi
di certe speranze.
In quanti azzurri
hai perso la strada
e in quanti tramonti
l'hai ritrovata.
Quanto migrare
a lidi più caldi
ove abbracci di luce
attendono ancora.
Quanta pioggia
di tempo di lacrime
ti ha bagnato
e fermato nel mare.
E quanto sole
ti ha riscaldato
e asciugato infine
il perdono del cielo.
T'accarezzo piano
con la pietà dell'amore
i filamenti iridati
tu
piccola piuma
caduta
dalle mie ali mozzate...
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Stel Samo
10 agosto alle ore 1.49
Solo una poetessa può avere la sensibilità di notare e soffermarsi su una piccola piuma, che per i più può essere un particolare trascurabile: chi nota una piccola piuma per terra? Chi poi, ci costruisce una poesia? Solo chi ha una grande sensibilità d'animo lo può fare e tu l'hai fatto egregiamente, dando vita, costruendo una storia, di cui la piccola piuma, ridotta oramai ad un'inezia insignificante ... ha fatto parte. Ma la piccola piuma è molto di più: è metafora di ciò che nella vita siamo costretti a perdere, per cause indipendenti dalla nostra volontà; perché semplicemente chi ci circonda, spesso non ci apprezza come dovrebbe e ci tarpa le ali, impedendoci di fatto di spiccare il volo! Molto apprezzata e condivisa riflessione! Buona notte Rocco! Un piacere leggerti Maria R.
A volte è capitato a molti di noi di sentire in qualche modo che si hanno le ali tagliate...
Riuscire a volare ed elevarsi quindi un pò al di sopra, per non soffrire troppo, o solo per
poter discernere meglio le situazioni, è una possibilità, un dono quasi, che non dovrebbe essere inibito o comunque limitato a nessuno di noi...mai...