Spesso mi sento equilibrista
in precaria sospensione
su questo granello di polvere
sospeso nell’infinito.
in precaria sospensione
su questo granello di polvere
sospeso nell’infinito.
La notte,
gli occhi al cielo,
miliardi di palpiti di ciglia luminosi
circondano la mia vertigine,
e mi sento perso,
e penso cos’è l’universo:
galassie di potenze immani,
distanze impensabili,
il vuoto infinito.
Chiudo gli occhi,
rabbrividito, stordito,
su un caldo pensiero.
In mezzo a tanta grandezza,
che può annientarmi ogni istante
almeno in questo gli son superiore:
io, infinitamente piccolo,
io so di esistere.
Poesia scritta il 15/09/2015 - 16:15
Letta n.1247 volte.
Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Veramente bella anche perché amo l'argomento mistero dell'universo...e qui è stato esposto elegantemente...
Sabry L. 15/09/2015 - 19:18
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.