Perdersi e poi ritrovarsi
nel mezzo della crisi,
risalire il fondo
e convertirsi
alla fede del bisogno.
Interiore ricerca
volge alla fine
di un lungo estenuante ripensamento,
contrariato dall'Io dubbioso.
Soltanto mettendo da parte la ragione
e affidandosi al Mistero
la Provvidenza aiuta
cercando indulgenza presso Dio.
Egli ascolta
la parola del Silenzio,
non recrimina il povero peccatore,
lo asseconda
allorquando s'incammina
sulla via della comprensione.
Dio è legge del cuore,
incontrovertibile amore,
immanente
nel pieno delle buone azioni
compiute per il prossimo.
Dio è dovere
per chi vede in lui insegnamento,
responsabilità sociale
nella lettura pratica dei sacri comandamenti.
Egli ci sostiene
elevando la carne al superiore essere,
domina l'egoistica propensione al male,
sottomette all'obbedienza
chi della presunzione
fa un dettame di vita.
In Lui ricerco me stessa,
nell'inquietudine
del mio disadattarmi al mondo,
in lui si completa la mia inutile esistenza.
Di lui son parte nell'essenza,
pensiero
spirito
anima
indissolubili nel tempo della concretezza,
nel tempo infinito del mio svolgimento.
Io in Dio
forma indivisibile dell'Uno assoluto
che perfeziona l'imperfetto mio sussistere
come sostanza materiale.
A Lui devota
la fede di un intimo patto
sigillo
col sangue dei miei giorni
sacrificandomi interamente
al cospetto della croce,
impugno le spine del dolore,
accetto con umiltà
la misera condizione...
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