La voce delle Pietre
Invento il muro, dalle molte feritoie,
sul fianco della collina.
Ci sarà la terra spianata, per le radici della vite
e del melograno.
Loro mi hanno trovato, le pietre da un quintale,
e le mie dita cercano gli incavi.. per farle rotolare.
Il piede, schiacciato, si lamenta.. mentre il sole se la ride.
M’infondono coraggio,
le pietre,
con l’antica saggezza della montagna.
Mi dicono che ora.. il destino è nelle mie mani e,
per questo, forse, arranco, sulle ginocchia.
Ma.. non conosco, non mi hanno detto, qual è il modo migliore
per cercare d’essere libero?
Le abbraccio. Una a una, per misurare forza che mi danno,
e quella che mi resta.. e le spingo piano sulle altre.
Non importa..
se mai parleranno di me..
quelle pietre.
sul fianco della collina.
Ci sarà la terra spianata, per le radici della vite
e del melograno.
Loro mi hanno trovato, le pietre da un quintale,
e le mie dita cercano gli incavi.. per farle rotolare.
Il piede, schiacciato, si lamenta.. mentre il sole se la ride.
M’infondono coraggio,
le pietre,
con l’antica saggezza della montagna.
Mi dicono che ora.. il destino è nelle mie mani e,
per questo, forse, arranco, sulle ginocchia.
Ma.. non conosco, non mi hanno detto, qual è il modo migliore
per cercare d’essere libero?
Le abbraccio. Una a una, per misurare forza che mi danno,
e quella che mi resta.. e le spingo piano sulle altre.
Non importa..
se mai parleranno di me..
quelle pietre.
Poesia scritta il 14/12/2015 - 10:11
Letta n.1257 volte.
Voto: | su 9 votanti |
Commenti
Giovanni, Millina, Margherita e Maria.. Vi ringrazio per i commenti. Ciaoo
Francesco Gentile 15/12/2015 - 19:52
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Ciao Francesco molto bella questa tua sulle pietre.
Io le rappresento sempre, rocce comprese nei miei quadri.
In effetti provengo da una zona della Sicilia ove l'arte dei muretti a secco è apprezzata molto.
Bella proprio bella la tua descrizione.
Io le rappresento sempre, rocce comprese nei miei quadri.
In effetti provengo da una zona della Sicilia ove l'arte dei muretti a secco è apprezzata molto.
Bella proprio bella la tua descrizione.
Giovanni Santino Gurrieri 15/12/2015 - 18:23
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Vivo in una terra fatta di rocce, dove i miei avi hanno sapientemente costruito misteriosi nuraghi con enormi pietre, che ti assicuro sono come esseri viventi: ogni masso, ogni piccola pietra parla di storia, di magia e di vita che nonostante non sia conosciuta con certezza la sento mia perché ogni pietra che parla ha le sue vive radici.
La tua poesia esprime la sensibilità ed il rispetto che provi per la natura, anche alle forme apparentemente senza vita ma testimoni di storia e strumenti per il futuro.
Buonanotte.
La tua poesia esprime la sensibilità ed il rispetto che provi per la natura, anche alle forme apparentemente senza vita ma testimoni di storia e strumenti per il futuro.
Buonanotte.
Millina Spina 15/12/2015 - 00:04
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Splendida poesia scritta con un grande cuore...Complimenti Francesco.Un affettuoso saluto
margherita pisano 14/12/2015 - 22:51
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Francesco io parlerò di te e ti dico bravoo..ohi..ohi il tuo piedino..fatto male vero? mannaggi....senti in quelle pietre c'è un pò di te e dela tua vita...Ma niente muri ti prego..respira in pieno la tua libertà...a te i miei complimenti.....Ohi caro..solo Maria ti prego..niente formalità grazie..a te un'abbraccio e buona serata.
Maria Cimino 14/12/2015 - 21:54
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Eh.. Nadia, Ciao! Bello il tuo commento! Mi sa che hai ragione: E' inutile che continuo a scrivere di queste cose.. se poi le pietre rimangono ferme! Ahaha.. Sei splendidamente ironica. Comunque, al netto dell’ironia, tolti gli impegni di lavoro per campare, i terrazzamenti - nel tempo libero e le vacanze - li sto facendo davvero. Chissà.. poi.. magari mi affaccio anche da te per vedere cosa si può fare.. Ciao Nadia Carissima cia..cia..cia
Francesco Gentile 14/12/2015 - 21:09
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Ciao Paolo.Grazie per la visita e bellissime considerazioni.. Buona serata
Francesco Gentile 14/12/2015 - 20:56
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Poesia molto bella in cui esprimi la volontà di creare varchi tra muri di incomprensioni e tu sarai libero da tali incomprensioni nella misura in cui ti metterai al lavoro e sposterai i massi stessi. Ma guarda che ti devi muovere prima che ti cadano in testa!
Il costo della mia seduta per una serena introspezione è irrisorio...mh..consiste nell'erigermi dei muretti(servono anche a me)nel mio giardino di casa a picco sul lago. Il panorama è assicurato!
Cia..cia...cia...con pacca sulla schiena
Nadia
Il costo della mia seduta per una serena introspezione è irrisorio...mh..consiste nell'erigermi dei muretti(servono anche a me)nel mio giardino di casa a picco sul lago. Il panorama è assicurato!
Cia..cia...cia...con pacca sulla schiena
Nadia
Nadia Sonzini 14/12/2015 - 18:36
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Qualsiasi sia l'interpretazione libera, che si da del muro, io ho apprezzato la statura della metafora, la ferma volontà di proporre dei versi profondi che inducono alla riflessione. Bravissimo Francesco, lodi e complimenti infiniti
Paolo Ciraolo 14/12/2015 - 17:03
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Cio Sabrina..Grazie Mille! cercherò di continuare, in questo caso tra una pietra e l'altra, cercando di non inciampare! ps.. se vuoi puoi chiamarmi anche Francesca, mi dona molto ah ah ah.. Ciao carissima O:- )
Francesco Gentile 14/12/2015 - 16:35
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Ciao Carla Davì, Gianny Mirra,Rocco Michele Lettini.. Vi ringrazio per le bellissime considerazioni che mi hanno gratificato tantissimo.. Ciao O:- )
Francesco Gentile 14/12/2015 - 16:31
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Grazie Luciano, per il graditissimo commento, molto articolato. Il mio testo si presta a molteplici interpretazioni, come la complessità delle esperienze di vita reale alla quale si ispira. Ci sono muri invisibili, dentro ciascuno di noi, i più pericolosi, che impediscono di vedere e di capire. Sono muri fatti d'incomprensioni, egoismi, odio, e chi più ne ha ne metta.. Io ho proposto l’idea della fatica che ci vuole.. per costruire un muro buono, e il senso di libertà che si prova durante e dopo lo sforzo. Felice della tua attenzione, ti saluto con grande simpatia.. Grazie Luciano O:- )
Francesco Gentile 14/12/2015 - 16:27
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Pardon il refuso...Francesco
Sabrina Marino 14/12/2015 - 16:02
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Bella Francesca. La saggezza delle pietre, memorie succedute angoli pieni di segreti. Vita reale che ti ispira. Be se ti dona cotanta lungimiranza continua così. Ti abbraccio complimenti di cuore
Sabrina Marino 14/12/2015 - 15:57
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Una espressiva sequela dominata da sentimenti di libertà... perla mancante nel retto vivere.
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Rocco Michele LETTINI 14/12/2015 - 15:50
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E' molto bella questa tua lirica. Mi piace il contatto particolare tra l'uomo e la pietra. Questa arcana testimone della nostra esistenza. Tela del passato. Bravissimo, ti faccio i miei complimenti, ciao
Gianny Mirra 14/12/2015 - 15:34
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Versi che in successione dicono e si contraddicono. La necessità di creare un muro può avere vari risvolti, dal focolare domestico alla semplice recinzione passando poi a quello del pensiero dell'anima del cuore e della speranza ; erigere un muro che al suo interno possa ospitare speranza e buona fede, persone di buona volontà, anime pie ed ambiziose. Le pietre non parlano ma siamo noi ad interpretarle attribuendo loro uno di quei significati precedentemente da me esposti. Nell'intento dell'autore forse davvero la volontà di abbattere muri ma si scorge appena fra le righe
di questa riflessiva quanto gradita lirica se non altro per architettura precisa e metrica fluida, musicale. Molto apprezzata e grazie per il passaggio.
di questa riflessiva quanto gradita lirica se non altro per architettura precisa e metrica fluida, musicale. Molto apprezzata e grazie per il passaggio.
luciano rosario capaldo 14/12/2015 - 13:54
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Le pietre hanno una storia? Credo di si, e credo che parleranno di te del tuo lavoro,della tua fatica che non è vana... pietre che si,ma usate per riparare e porre rimedio a quelle lacune,a quelle ferite che la vita a volte infligge...ma sono storia di tante vite. Mi è molto piaciuta la tua poesia mi racconta di uomini, di sudore e di fatica, mi racconta la vita!
Carla Davì 14/12/2015 - 13:42
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Grazie Sabry.. sono contento che ti sia pieciuta. Il componimento nasce da sensazioni di vita reale.. Il concetto di libertà e intrinseco, come pure la nostra fragilita.. Non dobbiamo mai smettere di confrontarci e, soprattutto, mai perdere di vista il valore della "fatica" che è indispensabile per capire.. Siao Sabry..
Francesco Gentile 14/12/2015 - 13:37
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HOLA LUCIO.. Hai colto il senso. La mia è una critica ai muri che separano. Il mio è un muro “dalle molte feritoie” dove trovano riparo le creature della terra, e le radici delle piante. Per altro nasce dall’esperienza reale sul campo (sto bonificando la mia collina scoscesa piena di sassi, per fare dei terrazzamenti) e le pietre ti assicuro che parlano.. la sanno lunga davvero.. Cia cia cia.. si usa per salutarsi fra amici di vecchia data.. un rafforzativo del tradizionale “Ciao” (non regge tradotto sul web, hai ragione, sembra una presa per i fondelli) ma la prossima volta che mi rispondi male t’afferro per la coda e ti lancio direttamente in paradiso dove sarai costretto a soffrire una NOIA PAZZESCA per il resto dell’eternita.. ahahahahahah cia..cia..cia
Francesco Gentile 14/12/2015 - 13:31
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É davvero bella Francesco. e il finale mi tocca particolarmente...la forza delle pietre contro la nostra fragilità...mi piace.ciao
Sabry L. 14/12/2015 - 13:27
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HOLA FRANCESCO Molto bella, ma non ci si può sentire liberi costruendo muri. Ma la tua è una libertà diversa è quella di ritrovare la forza e la misura nello spostarle, anche se lo fai con fatica quella è per te gia una vittoria... Questa la mia interpretazione boss sei unico Hola
Lucio Del Bono 14/12/2015 - 12:58
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