l antica quercia
L'antica quercia s'ergea sulla collina,
e mirava i monti d'intorno,
i comignoli fumanti e il lavoro dei campi.
Non temeva ne' pioggia ne vento
ne' l 'ragano devastante,
ne grandine o saetta.
Vedea in autunno morire i brulli campi,
le altre campagne,e li' per prima,rinascer
l'erbetta al delicato soffiar di Zefiro.
L'aroma delle imponenti fronde ,
si spandea nell'aere mite,
diffusa dalle piu' miti correnti d'aprile.
Forte tronco,quante storie narreresti,
se sol potessi far verbo!
Gli amanti, al sicuro dei tuoi rami,
sussurravano dolci parole,che l'amore instillava
nei generosi cuori.
Quanti pensieri,quanti progetti,
-madre benigna-
in te trovo' riposo la coraggiosa rondinella
che,dalle terre infocate dal sole e dalle piogge aliene,varco' i confini fino a te ,ostello dei propri figli!
Veniva a te un fanciulletto di fiori adorno,
un figlio dei campi e te prendeva per suo gioco:
nascondersi dietro il tuo tronco,
mirar il paesaggio al tuo fresco riposo!
O eta' di giovinezza spensierata,quante corse
fino alla quercia ,alla signora della collina!
il duro inverno,fischiando e ululando,
franse ramo,ma tu non fosti mai incenerita,
come Semele antica.
Muore l'uomo coi suoi progetti e speranze,
muta il paesaggio astante,ma tu al tempo non dai governo.
Ricordi quel fanciulletto che veniva festoso
tra il meriggio e il tramonto?
Mai piu' verra' al tuo sguardo:
se tanto guardi ai tuoi pie'
vedrai un bianco marmo che serba colui
il quale giungeva con fanciullesco passo
e mirava i monti d'intorno,
i comignoli fumanti e il lavoro dei campi.
Non temeva ne' pioggia ne vento
ne' l 'ragano devastante,
ne grandine o saetta.
Vedea in autunno morire i brulli campi,
le altre campagne,e li' per prima,rinascer
l'erbetta al delicato soffiar di Zefiro.
L'aroma delle imponenti fronde ,
si spandea nell'aere mite,
diffusa dalle piu' miti correnti d'aprile.
Forte tronco,quante storie narreresti,
se sol potessi far verbo!
Gli amanti, al sicuro dei tuoi rami,
sussurravano dolci parole,che l'amore instillava
nei generosi cuori.
Quanti pensieri,quanti progetti,
-madre benigna-
in te trovo' riposo la coraggiosa rondinella
che,dalle terre infocate dal sole e dalle piogge aliene,varco' i confini fino a te ,ostello dei propri figli!
Veniva a te un fanciulletto di fiori adorno,
un figlio dei campi e te prendeva per suo gioco:
nascondersi dietro il tuo tronco,
mirar il paesaggio al tuo fresco riposo!
O eta' di giovinezza spensierata,quante corse
fino alla quercia ,alla signora della collina!
il duro inverno,fischiando e ululando,
franse ramo,ma tu non fosti mai incenerita,
come Semele antica.
Muore l'uomo coi suoi progetti e speranze,
muta il paesaggio astante,ma tu al tempo non dai governo.
Ricordi quel fanciulletto che veniva festoso
tra il meriggio e il tramonto?
Mai piu' verra' al tuo sguardo:
se tanto guardi ai tuoi pie'
vedrai un bianco marmo che serba colui
il quale giungeva con fanciullesco passo
Poesia scritta il 04/02/2016 - 16:34
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Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Leggere poesie come questa fa bene alla vista, che non soffre, e al cuore che se ne giova.. Le immagini passano dall'ammirazione per la bellezza del creato, passando per i ricordi nostalgici, fino al quel sentimento di profonda malinconia per la fugacità della vita. Brillante verseggio molto sentito e apprezzato
Francesco Gentile 05/02/2016 - 12:28
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Corrado, hai fatto un capolavoro!!! 5*****
Maddalena Clori 05/02/2016 - 12:01
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Ciao Corrado una quercia secolare..se ho ben capito la vogliono abbattere....no ma perchè...poi dicono... l'uomo è il più grande distruttore che Dio abbia potuto creare.... I tuoi ricordi sono parte di questa gigantesca quercia.... complimenti per la tua sensibilità ciao caro..
Maria Cimino 04/02/2016 - 22:59
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ORME... (PER LA SUA GRANDEZZA E LA SUA UTILITA', NON CERTO PER IL SUO ESSERE ABBATTUTA).
Rocco Michele LETTINI 04/02/2016 - 18:59
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SULLE ORME DE LA QUERCIA CADUTA DEL PASCOLI VERSI MIRABILMENTE FORGIATI... LIETA SERATA
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Rocco Michele LETTINI 04/02/2016 - 18:56
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