Ero al centro dell'attenzione di tutti
quando ero al centro del palazzo imperiale,
stavo bene.
Poi la fine, il crollo e la lenta sepoltura,
che tristezza e che malinconia nella mia solitudine.
Un evento geologico mi fa ritrovare la luce
e un fiume mi abbandona in un ansa con pochi amici.
Un bambino mi raccoglie e mi mette nella sua casa,
ritrovo gli occhi che mi guardano
risento i commenti della gente.
Siamo niente senza l'attenzione della gente, degli altri.
quando ero al centro del palazzo imperiale,
stavo bene.
Poi la fine, il crollo e la lenta sepoltura,
che tristezza e che malinconia nella mia solitudine.
Un evento geologico mi fa ritrovare la luce
e un fiume mi abbandona in un ansa con pochi amici.
Un bambino mi raccoglie e mi mette nella sua casa,
ritrovo gli occhi che mi guardano
risento i commenti della gente.
Siamo niente senza l'attenzione della gente, degli altri.
Poesia scritta il 06/02/2016 - 20:36
Da Paolo Pozzi
Letta n.1011 volte.
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Commenti
Sembra un grido d'aiuto, ma forse sbaglio. Comunque non c'è niente di più vero, col tempo diventiamo tutti dei sassi. Buona domenica. Loris.
Loris Marcato 07/02/2016 - 11:18
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Il poeta è uomo, essere sociale, le sue poesie devono essere raccolte, lette e discusse per diventare vive.5*
salvo bonafè 07/02/2016 - 06:52
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