Ti chiedo di guardarmi per un attimo.
Posa il cuore,
coi suoi nugoli di tempesta,
in un cassetto:
prestami i tuoi segreti,
perché ne farò materia in versi.
Posa il cuore,
coi suoi nugoli di tempesta,
in un cassetto:
prestami i tuoi segreti,
perché ne farò materia in versi.
Guardami le mani.
I capricci del tempo
hanno scavato solchi
impossibili da decifrare,
tanto è il non-senso
del nostro continuo attenderci
ed evitarci con gli sguardi.
Scava nei miei occhi.
Portano il languore
di chi veda un amore
dall'altra parte di un precipizio.
E io ti chiamo:
tu continui a danzare.
La pioggia il tuo tamburo.
Il vento la tua melodia.
Il cuore il tuo canto.
Ti guardo le mani.
Hai scavato follemente
sul seno della tua esistenza,
cercando di trarre
un nettare di distrazione.
E sei tornata a cercarmi . . .
Penetro nei tuoi occhi:
che hanno il languore
di una danzatrice di tango
rimasta vedova del suo cavaliere.
E perché sei qui con me?
Sotto la pioggia.
Percossa dal vento.
Cercando un surrogato d'amore
negli anfratti di questa lirica . . .
Poesia scritta il 09/03/2016 - 11:49
Letta n.1027 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Una lirica naturale davvero bella! Una buona serata! Complimenti!
margherita pisano 09/03/2016 - 21:00
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Bella!
Buon pomeriggio
Nadia
5*
Buon pomeriggio
Nadia
5*
Nadia Sonzini 09/03/2016 - 17:51
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Grazie Rocco.
Un saluto a te
Un saluto a te
Giuseppe Centamore 09/03/2016 - 16:49
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Espressivamente straordinaria. Il mio saluto.
*****
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Rocco Michele LETTINI 09/03/2016 - 15:50
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