LA GUERRA
Non è una calamità naturale,
per essa un sol rumore anale
sia al vinto che al vincitore.
Dire di più sarebbe un errore.
Sento solo di starmene muto
ed ogni tanto emettere uno sputo.
La mia stima vada a quelle genti,
che subiscono angherie negli stenti;
mentre i potenti servi,senza offese,
seduti "impotenti" su un divano,
sia politici o ministri di chiese,
si ficchino un cazzo nel lor ano.
Già il sommo stilista della guerra,
fa,lieto,sfilare i suoi modelli,
progettati dai cervelli insani
dei migliori intelletti della terra,
che per la stessa sono sol flagelli
di ieri,di oggi e di domani.
I ricordi crudeli della storia
non sono esempi d'aborrire
o sinistri pensieri da bandire,
ma precetti d'antica memoria
per asservire un popolo smarrito,
che poi preparerà la sua riscossa,
non obliando mai d'aver patito
la fame,l'onta e la percossa.
La storia di questi fatti è pregna
e più che bene,forse male insegna.
I tempi non son cambiati affatto:
il sole sorge,ma brilla sul misfatto.
La fratellanza è forse un inganno,
si dà amore e si riceve affanno;
ma,pensando a quel supplizio atroce,
ch'ebbe a subire un Uomo sulla croce,
amo tanto coltivar la pace,
bene prezioso e non fugace,
detestando ogni forma di violenza,
perchè produce solo sofferenza.
O uomini potenti della terra
ai vostri piedi,dimesso,mi prostro
e,supplicandovi d'aborrir la guerra,
vi prego di pregare il Padre nostro.
Da "Accenti d'amore e di sdegno"
Pellegrini Editore - Cosenza 2004
per essa un sol rumore anale
sia al vinto che al vincitore.
Dire di più sarebbe un errore.
Sento solo di starmene muto
ed ogni tanto emettere uno sputo.
La mia stima vada a quelle genti,
che subiscono angherie negli stenti;
mentre i potenti servi,senza offese,
seduti "impotenti" su un divano,
sia politici o ministri di chiese,
si ficchino un cazzo nel lor ano.
Già il sommo stilista della guerra,
fa,lieto,sfilare i suoi modelli,
progettati dai cervelli insani
dei migliori intelletti della terra,
che per la stessa sono sol flagelli
di ieri,di oggi e di domani.
I ricordi crudeli della storia
non sono esempi d'aborrire
o sinistri pensieri da bandire,
ma precetti d'antica memoria
per asservire un popolo smarrito,
che poi preparerà la sua riscossa,
non obliando mai d'aver patito
la fame,l'onta e la percossa.
La storia di questi fatti è pregna
e più che bene,forse male insegna.
I tempi non son cambiati affatto:
il sole sorge,ma brilla sul misfatto.
La fratellanza è forse un inganno,
si dà amore e si riceve affanno;
ma,pensando a quel supplizio atroce,
ch'ebbe a subire un Uomo sulla croce,
amo tanto coltivar la pace,
bene prezioso e non fugace,
detestando ogni forma di violenza,
perchè produce solo sofferenza.
O uomini potenti della terra
ai vostri piedi,dimesso,mi prostro
e,supplicandovi d'aborrir la guerra,
vi prego di pregare il Padre nostro.
Da "Accenti d'amore e di sdegno"
Pellegrini Editore - Cosenza 2004
Poesia scritta il 24/03/2016 - 16:00
Letta n.1313 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Ti ringrazio per avere condiviso il mio pensiero, Margherita, e ti ricambio l'augurio con tanta cordialità.
Gino Ragusa Di Romano 26/03/2016 - 12:08
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Molto espressiva e davvero riflessiva questa poesia, parla di verità che vanno sentite e ascoltate, perché la Guerra non sa da fare Mai! Buona Pasqua di profonda Pace.
margherita pisano 25/03/2016 - 16:07
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La pasqua per gli ebrei fu la liberazione dalla schiavitù e per i cristiani la resurrezione. Io vorrei assemblare i due sostantivi: liberazione e resurrezione, in maniera che i due termini modifichino e migliorino i comportamenti umani.
La pasqua, quindi, dovrebbe essere la definitiva liberazione dalla schiavitù del male e di conseguenza la resurrezione dell’animo a predisporsi perpetuamente all’amore verso il prossimo e non un giorno di falsi e teatrali riti.
Ma quanto scritto sopra, come si nota da secoli in maniera eclatante, non viene applicato, purtroppo, neanche dagli amministratori della chiesa.
Intanto, vi ringrazio per avere apprezzato il mio componimento e per avere espresso tanta cordialità, che ricambio, augurando ad ognuno di voi ed alle vostre famiglie perenne serenità.
La pasqua, quindi, dovrebbe essere la definitiva liberazione dalla schiavitù del male e di conseguenza la resurrezione dell’animo a predisporsi perpetuamente all’amore verso il prossimo e non un giorno di falsi e teatrali riti.
Ma quanto scritto sopra, come si nota da secoli in maniera eclatante, non viene applicato, purtroppo, neanche dagli amministratori della chiesa.
Intanto, vi ringrazio per avere apprezzato il mio componimento e per avere espresso tanta cordialità, che ricambio, augurando ad ognuno di voi ed alle vostre famiglie perenne serenità.
Gino Ragusa Di Romano 25/03/2016 - 12:13
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Ciao Gino,
Buona pasqua da un tuo ammiratore e sostenitore della comune visione. Bellissima poesia carica di sollecitazioni e di riflessione.Spero che il tuo divano abbia l'effetto più immediato.
Buona pasqua da un tuo ammiratore e sostenitore della comune visione. Bellissima poesia carica di sollecitazioni e di riflessione.Spero che il tuo divano abbia l'effetto più immediato.
salvo bonafè 25/03/2016 - 10:41
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Ciao Gino la tua poesia e di grande impatto molto espressiva..e di grande riflessione..perole sacro sante le tue..che condivido pienamente.. intanto grazie per aver pubblicato e condiviso con noi il tuo pensiero.. A te un abbraccio e auguri a te e famiglia.. che sia una Pasqua serena spero per tutti.. ciao caro.
Maria Cimino 24/03/2016 - 22:38
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riflessivo et... espressivo decanto costrutto diligentemente.
Lieta serata Gino.
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Lieta serata Gino.
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Rocco Michele LETTINI 24/03/2016 - 18:19
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